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Anche i giudici tedeschi usano doppi pesi

Se la manifestazione è di destra la magistratura apre un'indagine, ma se è di sinistra...

Anche i giudici tedeschi usano doppi pesi

Berlino - La forca di destra è reato, la ghigliottina di sinistra no, anche se il condannato è lo stesso. La procura di Dresda ha aperto un'indagine contro ignoti che, nel corso dell'ultima manifestazione di Pegida, hanno issato un patibolo bipartisan con due cappi: uno per la cancelliera cristiano-democratica Angela Merkel e uno per il vicecancelliere socialdemocratico Sigmar Gabriel. I «Patrioti europei contro l'islamizzazione dell'Occidente» animano da un anno i lunedì pomeriggio della capitale della Sassonia, urlando slogan contro il governo, contro l'immigrazione (specie se islamica) e contro «le bugie della stampa». Da mesi giornalisti e ricercatori si scervellano per capire cosa animi queste manifestazioni «a difesa dell'Occidente» organizzate in un Land dell'ex Ddr dove la presenza straniera è inferiore rispetto al ricco ovest. Al raduno di inizio settimana si sono contati solo 8 mila partecipanti, ma lo scorso gennaio Pegida era riuscita a portare in strada anche 25 mila manifestanti: molti per una città di mezzo milione di anime. Allergici ai cronisti al punto da averne malmenati un paio anche lunedì scorso, i militanti di Pegida sono ricambiati dalla stampa e dall'establishment che vedono in loro un pericoloso rigurgito di xenofobia e populismo nella Germania denazistificata.

Alla reputazione dei «Patrioti» non giova neppure il ritorno in prima fila di Lutz Bachmann, fondatore del movimento e pregiudicato per fatti di droga, obbligato alcuni mesi fa a fare un passo indietro dopo aver postato su Facebook una sua foto in cui è acconciato come Adolf Hitler.

Più di recente Bachmann è stato indagato per odio razziale dopo aver definito i profughi siriani in arrivo in Germania «feccia» e «bestiame». Così, mentre una delle nuove leader di Pegida, Tatjana Festerling, definiva Merkel «la donna più pericolosa d'Europa» invocando anche la «Säxit» (la secessione della Sassonia dalla Germania), il procuratore di Dresda, Jan Hille, apriva un'indagine per disturbo della quiete pubblica attraverso la minaccia di reato e l'incitamento all'odio. Città che vai, procuratore che trovi: sabato scorso Berlino ha ospitato una ben più massiccia manifestazione organizzata da sinistra contro il Ttip, l'accordo di libero scambio fra Ue ed Usa, oggetto da molti mesi di un complicato negoziato fra Washington e Bruxelles. Nessuno dei partecipanti (100 mila secondo le autorità, 250 mila per gli organizzatori) sembra però aver notato la finta ghigliottina grondante sangue allestita ancora per il vicecancelliere Gabriel, competente anche per Economia ed Energia.

Al Tagesspiegel , un esponente di No Ttip ha detto che lo strumento di morte «era solo un simbolo» fra i tanti della dimostrazione. Neanche la polizia, presente in forze, ci deve aver fatto caso.

E quando qualcuno l'ha chiamata in causa tre giorni dopo ha risposto: «Stiamo verificando se si tratta di un fatto penalmente rilevante».

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