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Se la provincia nasconde Psycho nel salottino

Se la provincia nasconde Psycho nel salottino

C'è un'Italia degli orrori nascosta dietro le tendine dei paesini dove si conoscono tutti, ma nessuno ti è vicino veramente, un mondo che sembra uscire dagli inferi, anche se magari è di là del pianerottolo, figlio della follia che abita questi tempi precari. Ad Albisola, provincia di Savona, nella villetta di Franco Sirello hanno trovato la mamma Alba, novantacinquenne, seduta in salotto, con le sue brave ciabatte davanti alla tv. Morta da sei mesi e mummificata. «Le stavo dando da mangiare un po' di gelato, era il giorno in cui è crollato il ponte a Genova - ha raccontato il figlio agli agenti - Mamma si è sentita male, non si muoveva più e ho deciso di lasciarla lì». Come il Norman Bates di Psycho.

A Grottaminarda ad allertare i vicini è stato l'odore, tremendo, che arrivava dalla casa di un ex dipendente comunale in pensione, settantasette anni portati con decoro, vedovo. I carabinieri hanno suonato alla porta dell'uomo e hanno trovato il figlio quarantasettenne e papà, in avanzato stato di decomposizione, seduto in cucina, la stanza tappezzata con le foto di padre e figlio, sorridenti e abbracciati. Morto all'improvviso e lasciato lì, tra le cose di tutti i giorni, come se non fosse successo nulla. Se avessero funzionato i deodoranti con cui il figlio ha cercato di nascondere l'odore il padre sarebbe ancora seduto in cucina.

A letto hanno trovato invece la mamma di Mauro Culzoni, 59 anni, disoccupato di Cadelbosco Sopra, provincia di Reggio Emilia. É stato il colpo di pistola con cui si è ucciso a far arrivare la polizia. Mamma Adriana, 81 anni, non si vedeva più in giro da giugno dell'anno scorso. È da un'amica a Modena, rispondeva il figlio a chi chiedeva di lei, presto ritornerà. Invece ha preferito andarsene anche lui, incapace di reggere il peso della storia e dell'abbandono.

Il motivo, per tutti, era uno solo: continuare a riscuotere la pensione. «Avevo bisogno di qualche spicciolo» si è giustificato Sirello. I soldi per campare, la fame nera di quattrini. Non sono casi isolati, sono solo gli ultimi, hanno la ferocia della solitudine e lo squallore della sopravvivenza, sono un'istantanea che fa paura dell'umanità ai tempi dei social. Vite a prezzi stracciati incassate agli sportelli della previdenza sociale nel settimo paese più industrializzato del mondo. Film dell'orrore senza effetti speciali.

Ma senza nemmeno più affetti.

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