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Se la ricetta anti smog è la recessione

Se la ricetta anti smog è la recessione

Ci sono due notizie. Una buona e una cattiva. La prima è che finalmente abbiamo risolto l'annoso problema dell'inquinamento climatico. La seconda è che lo abbiamo risolto grazie alla crisi economica. Certo, siamo più poveri, ma non sentite che aria tira? Respirate a pieni polmoni e ve ne accorgerete. Niente? Beh, il governo lo ha messo nero su bianco all'interno del Def, il famigerato documento di programmazione economica e finanziaria.

Roba seria. Tanto seria che il governo si è premurato di precisare che «grazie» al rallentamento dell'economia l'Italia potrebbe rispettare i parametri sull'inquinamento del protocollo di Kyoto. Perbacco. I papaveri dell'esecutivo, con modestia e nonchalance, hanno nascosto tra le pagine soporifere di un documento finanziario una notizia bomba: l'Italia ha trovato la ricetta per battere lo smog. Una ricetta semplicissima: la povertà. Strano che le riviste scientifiche di mezzo mondo non abbiano ripreso la clamorosa scoperta italiana. Per mettere ko l'inquinamento basta chiudere le fabbriche e mandare a casa gli operai, utilizzare meno l'automobile e non accendere riscaldamento e aria condizionata. Basta avere i consumi a picco e il portafogli vuoto. Dobbiamo ammettere che - alla luce di questa sconcertante verità - gli ultimi governi si sono rimboccati le maniche e ce l'hanno messa proprio tutta per combattere polveri sottili e gas nocivi.

Il problema è che probabilmente qualcuno festeggia davvero per questa «notizia» che fa il verso a una barzelletta. Sono quelli della «decrescita felice», quelli del ritorno alle origini, del mito bucolico di un passato di semplicità e gioia, quelli che vorrebbero mettere al bando ogni forma di evoluzione tecnologica. Regressisti che allignano da tutte le parti: dagli sciagurati No Vax (quelli che vorrebbero mettere al bando i vaccini) ai No Tav (quelli che hanno paura dei treni) fino ai No Tap (quelli che hanno paura dei gasdotti).

Speriamo solo che gli scienziati del governo non si mettano in testa di sistemare i disastrati conti del sistema previdenziale nazionale. Perché se la soluzione all'inquinamento è smettere di produrre, quella per i conti dell'Inps probabilmente sarebbe un'eutanasia di gruppo.

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