Economia

Se la seconda casa è ai figli non si pagano Imu e Tasi

L'ultima proposta di Ncd dà una speranza al 10% di famiglie con un'abitazione a titolo gratuito. Parere positivo di Confedilizia

Se la seconda casa è ai figli non si pagano Imu e Tasi

RomaUn altro barlume di speranza per i proprietari di immobili. La maggioranza che sostiene il governo Renzi sta pensando di estendere l'esenzione della Tasi sulla prima casa anche a quelle concesse in comodato a parenti di primo grado. La relatrice Federica Chiavaroli (Ncd) ha sottolineato che si sta valutando la possibilità di uno stop alle tasse anche sulle abitazioni date in comodato dai genitori ai figli (oppure viceversa), estendendo così il concetto di prima casa anche a quelle affidate ai congiunti più stretti.

La senatrice del Nuovo centrodestra, però, ha specificato che l'ipotesi non è stata verificata sotto il profilo finanziario. L'unico dato certo è quello fornito dall'Istat martedì scorso nel corso di un'audizione alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato: 2,48 milioni di famiglie, pari al 9,6% del totale, vivono in un'abitazione a titolo gratuito. L'incidenza della misura, pertanto, non dovrebbe essere particolarmente rilevante e potrebbe finanziarsi, almeno in parte, con i 91 milioni di euro versati dai contribuenti che possiedono una prima casa di pregio (categoria A1, A8 e A9), esclusi all'ultimo minuto dall'esenzione. Attualmente, il comodato gratuito dà titolo a non pagare la Tasi solo agli enti non profit che cedano un immobile o una sua porzione a un altro ente non profit, secondo quanto previsto da una risoluzione delle Finanze.

«La nostra valutazione è positiva perché questo emendamento si inserisce nell'ambito di un più vasto orientamento che non intende colpire le case di proprietà, bensì alleviarle dal peso fiscale per cercare di riattivare la fiducia», ha commentato Corrado Sforza Fogliani, presidente del centro studi di Confedilizia. A questo proposito, occorre ricordare che per il contratto di comodato «non è previsto l'obbligo di residenza, in quanto una parte consegna all'altra un bene mobile o immobile affinché se ne serva per un uso determinato». Per definizione del Codice civile, aggiunge Sforza Fogliani, «il comodato deve essere gratuito anche se può essere previsto un corrispettivo minimo a titolo di rimborso di alcune spese». I Comuni, comunque, potrebbero effettuare controlli ad hoc per verificare che non siano commessi abusi.

Il timore è che «possano essere costituiti comodati di facciata coinvolgendo figli e genitori per evitare l'Imu». Sforza Fogliani non lo afferma chiaramente, ma dalle sue parole si desume che l'arbitrarietà del sistema fiscale riguardante la casa è la causa prima dei tentativi di elusione. Ad esempio, la stessa marcia indietro del governo sull'abolizione della Tasi sulle prime case di pregio (categoria A1) non è particolarmente equa. «A Piacenza - osserva - ci sono 226 immobili di classe A1 e a Parma sono solo 35». Eppure quest'ultima ha circa il doppio degli abitanti della prima.

Il comodato gratuito potrebbe, inoltre, costituire uno «scudo» nei confronti della super Tasi, ovvero la maggiorazione dell'aliquota massima di Imu e Tasi sulle seconde case che porta il prelievo massimo all'11,4 per mille dal 10,6 prefissato. La Stabilità 2016 conferma per tutti i Comuni questa possibilità, in modo tale da compensarli per i mancati introiti sulle prime case.

Al contribuente non resta altro che adeguarsi ai giochi di prestigio del fisco.

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