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Se lo zucchero made in Italy nuoce meno di quello estero

Finanziaria: Centinaio vorrebbe esentare le nostre aziende dalla sugar tax. Tagliati mille emendamenti

Se lo zucchero made in Italy nuoce meno di quello estero

Roma - Se lo zucchero è italiano, la sugar tax non va bene. È questa l'ultima idea del ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, che ieri ha esternato il proprio punto di vista sull'emendamento della pentastellata Carla Ruocco alla manovra che aumenta il prelievo sulle bibite zuccherate. «Bisogna tutelare i produttori di zucchero italiani: se lo zucchero è italiano, sarei contrario a questa tassa e farei un ragionamento di tutela dei produttori italiani», ha detto ieri a Bruxelles. L'emendamento sulla tassa per le bibite zuccherate è stato proposto dalla esponente del M5s, Carla Ruocco. Un'uscita alquanto estemporanea in quanto escludere lo zucchero tricolore dall'eventuale maggior prelievo comporterebbe l'apertura di una procedura di infrazione per aiuto di Stato.

Intanto, sono stati più di un migliaio gli emendamenti alla manovra che non hanno passato la «tagliola» dell'ammissibilità per mancanza di coperture o per estraneità di materia, inclusi un'ottantina della maggioranza. Niente aiuti ai birrifici o a chi sostiene spese veterinarie, stop a una serie di finanziamenti tra i quali quelli per le biblioteche per i ciechi o per l'istituzione del parco marino Metaponto-Policoro. Espunto pure l'emendamento leghista per istituire un incentivo per la rottamazione auto, anche se resta quello più consistente (fino a 6mila euro) messo a punto dal M5s con coperture giudicate più adeguate. Oggi i vari gruppi in commissione dovranno indicare gli emendamenti «segnalati» tra i circa 2.600 giudicati ammissibili: le proposte prioritarie saranno circa 700 di cui 330 della maggioranza.

La cosiddetta norma «antispread» per Bcc e assicurazioni non quotat (che consente di mantenere a valore di libro e non di mercato i Btp in bilancio), approvata dalla commissione Finanze, è stata stralciata per un problema di coperture ma resta sul tavolo una norma identica. Salta anche la norma anti low cost della Lega per garantire l'applicazione delle retribuzioni contrattuali italiane a piloti e personale delle compagnie aeree.

Per quanto riguarda il decreto fiscale, invece, occorre evidenziare che è in fase di riscrittura l'articolo 6 del dl in una versione che aumenterebbe gli sconti per la rottamazione delle liti. Previsto un alleggerimento del 10% (pagando il 90% del valore della controversia) in caso di presentazione del solo ricorso eliminando sanzioni e interessi e con la possibilità di diluire il versamento in cinque anni. In caso di vittoria in primo grado del contribuente il pagamento ammonterebbe al 40% dell'importo dovuto (contro il 50% previsto dalla norma originaria). Per la vittoria in secondo grado la percentuale scenderebbe invece al 15% (contro il 20% stabilito finora).

In caso di vittoria del contribuente nei primi due gradi di giudizio, sarebbe richiesto infine il pagamento del 5 per cento.

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