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La segretaria storica di Bossi accusa Salvini: "Sapeva che i soldi stavano sparendo"

La segretaria storica di Bossi accusa Matteo Salvini: "Gli dissi di fare qualcosa perché stavano sparendo tutti i soldi"

La segretaria storica di Bossi accusa Salvini: "Sapeva che i soldi stavano sparendo"

Daniela Cantamessa, storica ex segretaria di Bossi, punta il dito contro Matteo Salvini. Lo accusa di essere stato informato sugli ammanchi nelle casse del Carroccio, quando era vice segretario federale del Carroccio, ma di non aver fatto nulla.

Lo ha detto in una video intervista pubblicata da The Post Internazionale, in cui sostiene che tutto cominciò dopo il 5 aprile 2012, all’indomani delle dimissioni dell’allora segretario della Lega Umberto Bossi. "Quando Bossi si è dimesso aveva lasciato nelle casse del partito circa 40 milioni di euro", racconta Cantamessa. Poi con la "gestione Maroni", ci fu un cambio di organizzazione delle attività: "Maroni, invece di usare la struttura storica della Lega, utilizzava strutture esterne che avevano dei costi molto alti", prosegue l’ex dipendente del Carroccio.

"Il 18 aprile (2012, otto giorni dopo le dimissioni di Bossi, ndr) è stato fatto un contratto all’avvocato di Maroni di qualche centinaio di euro all’ora. Poi è stato portato lì un commercialista, anche lui esterno e presentava fatture su fatture, nonostante la Lega avesse la sua struttura contabile che funzionava". L'ex segretaria di Bossi aggiunge che i consulenti esterni a cui si affidò il partito in quel periodo erano tutti vicini a Maroni, divenuto segretario federale della Lega Nord nel luglio di quello stesso anno, ricoprendo l’incarico fino al dicembre 2013.

La donna dice inoltre di aver avvertito Salvini di quanto stava accadendo: "Gli segnalai tutto, lui era vice segretario federale, e con lui avevo un rapporto cameratesco. Era uno di noi. Gli dissi di fare qualcosa perché stavano sparendo tutti i soldi. Ma non si sbilanciò molto quando glielo dissi.

Tutto questo disastro è stato impostato dal 2012 in poi".

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