Cultura e Spettacoli

"Sei un codardo", "Tu una demagoga". Tweet e insulti tra Bardot e il ministro

La diva attacca Nicolas Hulot, titolare dell'Ambiente, per le sue posizioni «timide» sulla caccia. Il politico: «Non accetto lezioni»

"Sei un codardo", "Tu una demagoga". Tweet e insulti tra Bardot e il ministro

La guerra on line, gli insulti e la rabbia. A 83 anni Brigitte Bardot non molla. La lotta in difesa degli animali è la sua crociata, la sua ragione di vita e non smette di ricordarlo al mondo. Lo ha ribadito sabato, durante un'intervista a «Var Matin», quando si è scagliata contro la caccia, e in particolar modo quando non ha risparmiato critiche e insulti al ministro per l'ambiente Nicolas Hulot: «Quel codardo di prima classe di Hulot», arrivando perfino a chiederne la testa al presidente Macron. Accuse pesanti lanciate dalla più grande icona sexy che la Francia abbia mai confezionato, sparate addosso a un ignaro Hulot definendolo addirittura inutile, eppure pericoloso proprio per la sua inadeguatezza. Tutta colpa della caccia, della linea del ministro che vuole ridimensionare ma non vietare. Anche se lui stesso, pochi mesi fa, aveva criticato la caccia con i cani definendola «una pratica di un altro secolo». Posizioni evidentemente non abbastanza nette per l'attivista Bardot. «Una persona che comunque mi fa paura perché è pericoloso. Tutto quello che fa è distruttivo», ha detto lei. Frasi pesanti, che lasciano poco spazio all'interpretazione, alla spiegazione. Anzi, per rincarare la dose, la Bardot propone anche a Macron una sua personalissima soluzione: «Sostituire Hulot con l'eurodeputato verde Jannick Jadot».

E come poteva fare Nicolas Hulot, corteggiato per anni da governi di destra e di sinistra, a non rispondere al fuoco? La guerra dei tweet si è così fatta più incandescente quando il ministro, profondo conoscitore della politica francese, che per anni ha preso parte e diretto programmi, iniziative e think tank di emanazione governativa, ha risposto alla diva in pensione. Impossibile per chiunque restare in silenzio; e far finta di niente come si fa, neanche se a spararti addosso è un'anziana signora con il passato da star. «Non accetto lezioni demagogiche da nessuno». Ha twittato inviperito. E poi ancora: «Io non mi curo le ulcere on line». E non contento, domenica mattina ha telefonato a Brigitte Bardot per ricordarle che da 35 anni porta avanti una campagna proprio in difesa degli animali. E apriti cielo. Lei che è una vita che si batte per loro, che aveva 38 anni quando lasciò il cinema per aiutare gli animali. Lo raccontò lei stessa; iniziò la sua crociata dopo essere stata folgorata sul set da una capra che dovette comprare pur di salvarle la vita. B.B. ricorda le parole della proprietaria dell'animale: «Si sbrighi a girare la sua scena, perché domenica è la comunione di mio nipote e dobbiamo farla allo spiedo». Durante le riprese di «Colinot l'alzasottane», il suo ultimo lavoro cinematografico del 1973, Bardot maturò una decisione estrema, portare la capra con sé nell'hotel a cinque stelle dove alloggiava.

Lei, nata in una famiglia borghesissima, che iniziò la sua carriera con uno scatto a quindici anni, ha raccontato in un libro che agli animali deve tutto, in primis il suo equilibrio psichico perché «mi sarei suicidata senza gli animali», non si lascerà certo intimorire da un ministro.

Commenti