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"Senato casa degli italiani Così aprirò le porte ai giovani e alla cultura"

Domani in Aula a Palazzo Madama omaggio a Zeffirelli. La presidente: «Maestro straordinario»

"Senato casa degli italiani Così aprirò le porte ai giovani e alla cultura"

Roma Presidente Elisabetta Casellati, come nasce il progetto «Senato & Cultura», con il quale da febbraio apre le porte di Palazzo Madama, ogni primo sabato del mese, ad artisti e giovani talenti emergenti?

«È un progetto che ho fortemente voluto per dare spazio ai giovani, ai tanti talenti, ai nuovi rappresentanti della grande tradizione culturale italiana, perché spesso nelle mie visite istituzionali all'estero mi rendo conto che si ha dell'Italia una stima superiore a quella che abbiamo noi di noi stessi. Questa esperienza mi ha indotto a ritenere che dobbiamo avere maggiore consapevolezza di quello che rappresentiamo nel mondo nelle varie articolazioni del sapere: dalla medicina alla moda, dalla danza alle arti visive, dalla prosa alla musica, dalla solidarietà al terzo settore, dalle attività imprenditoriali all'innovazione. Gli appuntamenti in atto nascono dalla collaborazione tra Senato e Rai, grazie alla quale porteremo nelle case degli italiani delle proposte pensate non solo per valorizzare il nostro impareggiabile patrimonio storico e artistico, ma anche per rafforzare il rapporto tra cittadini e istituzioni. Il Senato è la casa di tutti gli italiani. Come tutte le case deve quindi essere vissuta, animata, frequentata».

Il prossimo appuntamento è dedicato all'Opera e lei consegnerà un riconoscimento a Franco Zeffirelli, per aver portato sui palcoscenici del mondo, al cinema e in televisione le atmosfere, lo spirito e le emozioni della grande lirica. Che cosa rappresenta la figura di Zeffirelli nel mondo?

«Franco Zeffirelli è un grande maestro, che ha fatto della eccellenza e della bellezza il suo linguaggio e ha conquistato attraverso le sue opere i palcoscenici più prestigiosi al mondo, trasmettendo la magia dell'arte nella lirica come nel cinema, nella televisione come nella documentaristica. Franco Zeffirelli rappresenta per il mondo uno straordinario e prezioso biglietto da visita del nostro Paese».

Quali sono i nuovi appuntamenti in programma per il ciclo «Senato e Cultura»?

«Ho un programma ricco che prevede la partecipazione, da qui fino a dicembre, di personaggi importanti della cultura italiana. Non faccio anticipazioni perché voglio sia una sorpresa».

Il Senato ha già ospitato mostre d'arte ed eventi culturali, sempre con un preciso messaggio sociale. Ci saranno altre iniziative di questo genere?

«Il Senato è stato sempre un riferimento culturale. Sin dall'Unità d'Italia ha avuto tra i propri membri eminenti rappresentanti della cultura nazionale: da Giuseppe Verdi a Eduardo De Filippo, da Arturo Toscanini a Claudio Abbado e a tanti altri. Una tradizione che merita di essere custodita e tramandata. Per questo molteplici sono state le visite guidate, le mostre, i convegni e altre meritorie attività divulgative ospitate nell'Aula e nei Palazzi del Senato».

A marzo, ad esempio, c'è stato un riconoscimento delle eccellenze femminili in ogni possibile declinazione.

«Un viaggio che ci ha riportato alla storia dell'emancipazione femminile, del lungo percorso di lotte, conquiste, affermazioni e anche a una riflessione sulla tanta strada ancora da fare, pensando proprio agli inaccettabili e preoccupanti casi di violenza, alle limitazioni alla libertà ancora presenti in alcuni Stati, alle discriminazioni esistenti in troppi luoghi del Pianeta. Molte saranno poi le testimonianze nel corso delle manifestazioni che promuovo. Porterò esperienze di comunità appartenenti a zone degradate dell'Italia, che attraverso la cultura e l'istruzione hanno voltato pagina per il loro riscatto e la loro inclusione sociale».

A proposito: nella sua recente visita a Scampia ha annunciato eventi in Senato dedicati alla città di Napoli, dicendo proprio che contro la criminalità serve istruzione e cultura.

«Sono andata nei giorni scorsi a Napoli e ho incontrato i ragazzi a Scampia che sono coinvolti nel progetto sociale della Scugnizzeria, una libreria-laboratorio che sta contribuendo a ricreare un tessuto culturale in quartieri prima dominati dalla criminalità organizzata. Significativamente si sono autodefiniti come spacciatori di libri. Li ho invitati in Senato per l'appuntamento di settembre, che ho deciso di dedicare alla città di Napoli.

Una città da sempre espressione di cultura e vitalità».

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