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Senato, mal di pancia nel Pd per l'intervento di Renzi sul Russiagate. E allora lui rinuncia a parlare

Il senatore del Partito Democratico rinuncia a parlare a Palazzo Madama per i malumori all’interno della compagine dem

Senato, mal di pancia nel Pd per l'intervento di Renzi sul Russiagate. E allora lui rinuncia a parlare

Oggi pomeriggio, alle 16:30, il premier Giuseppe Conte riferirà in Senato sul cosiddetto Russiagate, i presunti fondi russi alla Lega. Il presidente del consiglio, per conto del governo, si esprimerà circa l'inchiesta della Procura di Milano, delineando la posizione dell'esecutivo stesso. Il grande assente nell'emiciclo sarà invece proprio Matteo Salvini, capo politico del Carroccio. Bene, in aula sarebbe dovuto intervenire anche Matteo Renzi, che avrebbe voluto parlare "contro Salvini a nome del Pd" di Russia, rubli dei 49 milioni di euro. Ma il senatore ed ex segretario del partito ha dovuto rinunciare, visto il "malpancismo" sorto e poi montato all'interno della compagine dem causato dal suo stesso intervento. Insomma, l'ennesimo schiaffo di una parte del Pd al suo ex leader.

Ed ecco come annuncia, via social, il dietrofront: "Oggi il Governo è in aula per parlare di Russia, rubli, 49 milioni di euro. Avevo chiesto di poter intervenire contro Salvini a nome del Pd. La cosa ha suscitato polemiche interne dentro il partito da parte dei senatori vicini alla segreteria. E siccome ritengo assurdo che nel giorno in cui Salvini deve parlare dei suoi guai, una parte del Pd attacchi me ho deciso di rinunciare all’intervento, ringraziando comunque il Presidente Marcucci per la disponibilità".

Dunque, Renzi chiosa: "Penso che ci sia chi continua ad attaccare il Matteo sbagliato. Ma penso anche che non valga la pena dividersi su questo: sarò in aula ad applaudire il collega che parlerà a nome del Pd. E poi alle 19 farò una diretta Facebook dicendo ciò che penso della vicenda Salvini e non solo.

Ci vediamo stasera alle 19 su Facebook, buona giornata a tutti!".

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