Cronache

Senza sette dita e con le gambe amputate: "Così scalerò il vulcano Chimborazo"

Sfida di Andrea Lanfri, atleta delle Fiamme azzurre: «Il sogno è l'Everest»

Senza sette dita e con le gambe amputate: "Così scalerò il vulcano Chimborazo"

Trentadue anni, due protesi, un sogno: scalare la cima più alta del mondo per dimostrare che sì, si può fare, anche dopo aver rischiato la morte, anche dopo il coma, anche dopo che la meningite ti ha portato via sette dita delle mani e gli arti inferiori ma non la voglia di vivere, lottare e superare i propri limiti.

Andrea Lanfri, atleta lucchese delle Fiamme Azzurre e Fispes, medaglia d'argento ai Mondiali paralimpici del 2017, si è imbarcato oggi su un aereo direzione Quito, la capitale dell'Ecuador dove il giovane atleta tenterà la scalata al Chimborazo, vulcano alto 6267 metri, la montagna più alta alle latitudini equatoriali. Nello zaino moschettoni, sacco a pelo e le sue migliori amiche: protesi speciali in carbonio e titanio che lo accompagneranno in questa avventura che lo vedrà impegnato dal 3 al 12 gennaio: «Quando mi sono risvegliato nel letto dell'ospedale mia madre mi disse come stavano le cose, mi disse che avrei dovuto rinunciare per sempre alla mia passione per le scalate. Io pensavo già che avrei scalato l'Everest». Il Chimborazo, infatti, è solo un test in previsione di una vetta ancora più alta, anzi, la più alta in assoluto, l'Everest: «Il sogno che mi teneva attaccato alla vita mentre mi trovavo nel letto dell'ospedale San Luca di Lucca nel 2015 quando la meningite mi ha colpito».

Dovesse riuscire nell'impresa sarebbe il primo essere umano con amputazioni agli arti superiori e inferiori a riuscire nell'impresa: «Per fare questo mi serve il vostro aiuto», Andrea ha infatti lanciato una campagna di raccolta fondi per raggiungere quota 6500 euro: «Questo perché un grosso sponsor, Vodafone, si è offerto di cofinanziare la mia spedizione, del costo totale di 13mila euro, se riesco a raggiungere questa cifra con le sottoscrizioni. In questo momento siamo in contatto con un altro sponsor, The North Face». La partenza per il Nepal alla conquista del gigante è prevista per maggio: «Per questa avventura serviranno protesi speciali prodotte negli Stati Uniti ma assemblate qui in Italia, a Lucca, che siano in grado di reggere alle condizioni climatiche e che siano indossabili per tutto il giorno tutti i giorni». Inoltre l'atleta toscano si sta sottoponendo ad allenamenti massacranti nella palestra della sua città, che gli permetteranno di diminuire gli effetti del mal di montagna e di adattarsi velocemente ad altitudini elevate.

Lanfri le sue protesi le aveva indossate già nel 2016, pochi mesi dopo la malattia quando conquistò la medaglia di bronzo agli Europei paralimpici di Grosseto del 2016 nella sua disciplina, la 4X100. L'anno seguente arriva il bronzo ai mondiali di Londra.

I prossimi appuntamenti che Andrea avrà con l'altra sua grande passione, l'atletica leggera, saranno i mondiali di quest'anno.

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