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Una sera da ciclo-corriere tra cellulari, panini e buche

A Roma fare le consegne può far guadagnare 300 euro al mese: «Così arrotondo e mi diverto»

Una sera da ciclo-corriere tra cellulari, panini e buche

L'appuntamento è alle otto di sera a Porta Pia, zona nord di Roma. Carlo, rider 32enne di Foodora, mi aspetta ai piedi del «monumento al Bersagliere», da alcuni mesi avamposto di partenza di diversi «corrieri del cibo». Arriva a bordo della sua bicicletta con tuta termica, caschetto e già pronto a macinare chilometri in una serata tutto sommato non troppo fredda. Sembra più un ciclista che un fattorino. «Prendo sul serio questo lavoro, sono fatto così. E poi pedalare è sempre la stata la mia passione. Ho trovato il modo di divertirmi e portare a casa un po' di soldi». Sembra lo spot perfetto della società tedesca, fondata nel 2015 con l'obiettivo di conquistare il comparto del cibo a domicilio.

Il sistema è semplice: su internet i clienti scelgono il proprio pasto presso il ristorante più vicino, l'ordine viene ritirato dal corriere per essere consegnato. Il tutto per quattro euro lordi all'ora, benvenuti nella gig economy.

«Due consegne all'ora, è questo il massimo che riesco a fare quando mi va bene», rivela Carlo mentre continua a guardare freneticamente il suo smartphone. Presto capirò che non è un tic nervoso, ma l'effetto di un'altra angoscia: non accorgersi di un ordine. Non abbiamo molto tempo per parlare, il cellulare si illumina e dobbiamo metterci in moto. La prima consegna è a tre chilometri, ma prima c'è l'ordine da ritirare al ristorante. Fare il rider a Roma non è lo stesso che a Milano o Torino, dove l'estensione urbana corrisponde a qualche quartiere della Capitale. Così, oltre a due gambe resistenti e un gran bel fiato, bisogna stare anche attenti ad automobilisti, traffico e alle martoriate vie romane. «Può essere pericoloso, specialmente di notte - mi avvisa Carlo - le sorprese sulle strade sono tante e non abbiamo nessuno che ci tuteli». Tutti gli strumenti da lavoro, come smartphone e biciclette, sono infatti a carico dei fattorini e fare ritardo è rigorosamente vietato. Non a caso il sistema monitora anche la velocità media dei propri ciclisti; «noi andiamo abbastanza veloci - scherza Carlo mentre suona al primo citofono della serata - abbiamo una media di 12 chilometri all'ora».

Così, mentre ora sono tutti concentrati sui voucher, ciò che rimane fuori dal dibattito è proprio «l'economia dei lavoretti», zona grigia completamente ignorata dai vetusti sindacati ed esaltata dal mondo radical green che insiste sui trasporti alternativi. Peccato che nel suo palmares di bike messenger Carlo possa già vantare un sinistro stradale e diverse discussioni con gli impazienti conducenti romani. Nel calderone della gig economy, comunque, ce n'è già per tutti i gusti: dal caso di Taskrabbit, servizio di lavori a domicilio (come la consegna della spesa), fino a Elance, che fa incontrare clienti e lavoratori freelance. Mentre torniamo alla nostra base di partenza, ecco che il cellulare torna in vita: qualcuno vuole un hamburger a quattro chilometri dalla nostra posizione. Sono le 21.20 e la consegna è prevista per le 22.30; ci mettiamo in sella e facciamo forza sui pedali.

«Ormai sono diversi mesi che passo le mie serate in bici, riesco a guadagnare 300 euro al mese, non di più. Così arrotondo il mio stipendio». Non appena consegnato il nostro hamburger, ecco un nuovo tintinnio che lascia presagire lunghe pedalate in giro per Roma. «Stasera sono fortunato, si lavora parecchio», sorride Carlo mentre, dopo quasi quindici chilometri, le mie gambe cominciano a dare segni di cedimento.

Riceviamo e pubblichiamo:

I rider di foodora prendono 4 euro lordi a consegna (non all’ora), con una media di oltre 2 consegne all’ora si stima una remunerazione di 8 euro lordi orari. Foodora precisa inoltre che i contratti con cui si lega ai propri collaboratori (co.co.

co) includono l’esistenza di tutele in quanto vengono regolarmente versati da foodora i contributi Inail (oltre che quelli Inps) e una polizza assicurativa privata e integrativa che copre danni a terzi (cose e persone).

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