Cronaca locale

Sesso tra clochard nelle vie della movida

Un rapporto consumato a mezzanotte sul marciapiede nel tempio dello struscio

Sesso tra clochard nelle vie della movida

Milano - Milano come Roma? Le differenze che separano le due città, oltre ai 600 chilometri di strade, sono tante. Ovvio. Ma le immagini che in questo week end immortalano la cosiddetta «capitale morale d'Italia» la fanno precipitare nella monnezza e nel degrado che strangolano l'Urbe. Anche a Milano accade che in pieno centro e non troppo tardi la sera, verso mezzanotte, due nomadi vengano sorpresi nel mezzo di un amplesso. Un video girato da alcuni residenti documenta il rapporto della coppia, con tanto di gridolini di piacere. La manciata di secondi di girato restituiscono l'intima quotidianità dei due, che sembrano essere, a quanto si racconta, habitué del sesso en plein air.

Benvenuti in corso Garibaldi, per la precisione nel tunnel che collega via Statuto a Garibaldi, appunto, davanti all'ingresso di un grande gruppo bancario. In una di quelle zone della movida che, a quell'ora di sera affolla ancora in numerosi locali. Brera e dintorni è popolata tutte le sere della settimana dalla Milano che conta, con tanto di vip e starlette. Enoteche, ristoranti, pizzerie, bar, pub, gelaterie si affacciano sul corso - un tempo «popolare» ora diventato molto chic - frequentato anche da famiglie, anziani e bambini, magari non a mezzanotte ma all'ora dell'aperitivo e di cena certamente sì. La coperta rosa sotto cui i due si «nascondono», che tradisce oscillazioni e i gemiti, se non galleggia in un mare di spazzatura, ma su un marciapiede di porfido che riflette le luci delle vetrine, trascina Milano giù fino a toccare il fondo.

Questa è l'immagine della decadenza della capitale morale che si riflette sulle pareti a specchio degli imponenti e luccicanti grattacieli di Porta Nuova, simboli della «rinascita» della locomotiva d'Italia. E se Milano si è risollevata dalla polvere dei resti dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale sotto l'aspetto urbanistico e architettonico, così certo non si può dire sotto l'aspetto sociale. Perché la città che ambisce ad attrarre la City di Londra e l'Agenzia europea del Farmaco sfidando le grandi capitali europee per scippare affari e quotazioni, si presenta in questi giorni al mondo con il mascara che cola e la gonna sgualcita.

Il degrado, la disperazione sociale e umana, il dramma dei migranti che bivaccano davanti alla Stazione centrale, inseguiti da poliziotti a cavallo ed elicotteri, o si impiccano lungo i binari, i tanti senza tetto, italiani e stranieri, migranti e non, che si accalcano sotto i portici del centro alla ricerca di una moneta regalata da un passante o di un polso cui legare un braccialetto di stoffa, devono fra riflettere.

La coppia in questione, che proviene dell'Est, bivacca per corso Garibaldi e dintorni da anni, parte di una famiglia allargata che di giorno cerca di impietosire i passanti con un sorriso triste e la mano tesa, e si notte si consola su un marciapiede.

Dal Duomo a piazza san Babila, dove un negozio è stato ripulito da delinquenti che hanno parcheggiato la loro macchina in piena isola pedonale, impiegato due ore e più per forzare la serratura e sono scappati sempre in auto senza che nessuno si accorgesse di nulla, dalle risse tra clochard e balordi agli amplessi riflessi nei grattacieli, Milano affoga nelle ceneri di una integrità bruciata.

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