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Sesso, droga e tradimenti. La May e il dossier anti-Boris

Al "Times" 400 pagine sulla vita privata dell'ex ministro. L'ipotesi: così la premier vuole fermarne l'ascesa politica

Sesso, droga e tradimenti. La May e il dossier anti-Boris

Londra - Se non è per quello che dice, è per quello che fa sotto le lenzuola, talvolta per entrambe le cose. L'ex ministro degli Esteri Boris Johnson continua a occupare le prime pagine dei giornali inglesi. Subito dopo l'annuncio dell'imminente divorzio dalla seconda moglie Marina Wheeler, ieri il Sunday Times ha svelato l'esistenza di un dossier segreto sulle cattive abitudini dell'estroverso e biondissimo conservatore, messo in circolazione a Westminster proprio una settimana prima dell'annuncio ufficiale del suo divorzio. Un «catalogo» di 400 pagine sulla sua sfrenata vita sessuale, le sue battute sulla cocaina e su molto altro.

Secondo il Times il documento fu stilato da un assistente di Theresa May durante la corsa alla leadership del 2016, quando Johnson era ancora visto come il suo principale rivale politico, ma non è poi mai stato usato dato che alla fine lui si era ritirato dalla gara. Visti i continui attacchi al piano per la Brexit del governo, il dossier è tornato utile adesso, anche se al giornale il portavoce di Downing Street e quelli del quartier generale dei conservatori hanno categoricamente smentito di averlo utilizzato. «Queste affermazioni sono offensive e false al 100 per cento», hanno dichiarato ai giornalisti. Sarà, eppure sembra che una copia del libriccino sia giunta al Times che ha deciso di svelarne il contenuto piccante.

Nel dossier si parla delle bugie di Johnson sulla sua precedente relazione con Patronella Wyatt, costretta ad abortire il figlio illegittimo di Boris, si rivela un'altra liaison contemporanea con la giornalista Anna Fazackerley e si racconta che una notte l'esuberante ministro abbia fatto visita a entrambe. Emerge poi con prepotenza il nome di Carrie Symonds, la biondina provocante con cui Johnson avrebbe avuto una storia che sarebbe poi risultata la causa scatenante del divorzio dalla moglie. Un tempo a capo del settore comunicazioni del partito, era stata costretta ad andarsene, pare proprio a causa della troppa vicinanza con Boris e i Brexiteers.

A riprova che non si tratta di storielle inventate il Times rivela anche il nome dell'autore del dossier, un certo Nick Hargrave che è stato per un certo tempo vice dell'unità strategica della May, ma che non risulterebbe coinvolto nella successiva diffusione del documento. Hargrave ha ammesso di averlo redatto. «Nel corso della campagna per la leadership del 2016 ero responsabile per le ricerche di archivio. Prendere appunti e annotazioni sui vari candidati era una prassi comune ha spiegato . Ora non lavoro più nel mondo della politica e grazie al cielo non sono più coinvolto in simili faccende».

Un membro del partito che l'aveva ricevuto la scorsa settimana si è detto convinto che il tutto sia opera della May per screditare Johnson. «Questo è il suo libro di guerra contro di lui», ha dichiarato al Times. Sul fronte opposto gli assistenti della May gridano al complotto, negando di aver mai fatto circolare il dossier in questione. Esiste quindi anche la remota ipotesi che il catalogo dei vizietti di Johnson sia stato diffuso da una terza parte rivale di entrambi, ma rimane opinione comune che la guerra sia ristretta ai due principali attori e alla loro diversità di vedute sull'uscita dall'Europa.

Proprio ieri Johnson è tornato ad accusare May di aver stretto «una cintura esplosiva» intorno al Regno Unito e «di aver consegnato il detonatore a Bruxelles». Dichiarazioni estreme, nel classico stile Johnson, che hanno suscitato critiche anche nel suo stesso partito. In molti hanno affermato che con queste parole Boris si è spinto troppo in là, alcuni l'hanno definito disgustoso, altri l'hanno invitato a crescere.

A crescere però, finora, sono soltanto i toni della polemica tra May e Johnson che si fa sempre più aspra.

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