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Sevizie perché obeso Il ragazzo migliora L'aguzzino accusato anche di stupro

NapoliContinuano a migliorare le condizioni di salute di Vincenzo, 14 anni, rimasto vittima, a Napoli, martedi scorso, di uno stupro ad opera di Vincenzo Iacolare, 24 anni, poi arrestato dai carabinieri di Bagnoli, con l'accusa di tentato omicidio. L'ultimo bollettino medico di ieri, emesso dai medici dell'ospedale San Paolo spiega che il ragazzino «è vigile, cosciente e collaborante». Gli è anche passata la febbre ed è stato trasferito dal reparto di Rianimazione, in una camera singola alla Chirurgia di urgenza. La prognosi resta, ancora, riservata. Sarà più dura, invece, far dimenticare a Vincenzo l'incubo vissuto. Ferite molto più profonde, dalle quali forse non guarirà più.

Vincenzo, martedì verso mezzogiorno, si trovava nell'autolavaggio «Sprint» in via Padula, a Pianura, periferia della città, per lavare il suo motorino, quando, fu insultato e deriso da tre giovani, per la sua obesità. Poi, il solo Iacolare, dopo avergli abbassato i pantaloni, impugnando un tubo collegato ad un compressore (di quelli che si usano per pulire le auto), gli aveva sparato l'aria nell'intestino. Per salvargli la vita al ragazzino era stato necessario un intervento chirurgico durato 7 ore e l'asportazione di parte del colon. Gli altri due giovani, presenti (ma non intervenuti) alle sevizie sono stati denunciati in stato di libertà.

L'interrogatorio di garanzia a carico di Iacolare- accusato di tentato omicidio e violenza sessuale- si terrà nella mattinata di oggi. Il gip dovrà decidere se emettere una misura cautelare nei confronti dell'indagato oppure no. Un perito della Procura esaminerà i telefonini dei tre per verificare se vi sia del materiale utile alle indagini. Era corsa voce che qualcuno avesse ripreso la scena dello stupro.

Mamma Stefania non perde di vista un solo istante il suo «bambino» da quando è stato ricoverato. «Voglio che Vincenzo guarisca presto e che torni come era prima. Sano, gioioso, studioso». L'anziana nonna Carmela, anche lei corsa al capezzale, è dura con i tre indagati. «Chi ha fatto del male a mio nipote è una bestia, deve marcire in galera. Vincenzo non è un ragazzo di strada, va scuola. Non era un gioco, l'hanno fatto di proposito.

Vogliamo giustizia, ne abbiamo diritto».

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