Politica

Una sgommata sulla neve e poi il far west Colpi di pistola contro gli Hell's Angels

Due feriti tra il gruppo di motociclisti, uno è grave. Arrestati padre e figlio

Una sgommata sulla neve e poi il far west Colpi di pistola contro gli Hell's Angels

Giaveno (Torino) - Scene da Far West, nel piccolo comune di Giaveno, alle porte di Torino. Nel cuore della notte una sparatoria ha rotto il silenzio in una piazza in località L'Aquila. Urla, botte e spari, in una mega rissa che ha lasciato a terra, sulla neve caduta fino a pochi minuti prima, due uomini torinesi, entrambi appartenenti al gruppo degli Hell's Angels, i motociclisti che cavalcano le Harley Davidson.

Entrambi sono stati ricoverati all'ospedale del Cto di Torino, in condizioni critiche. A finire in manette per la loro aggressione, un'intera famiglia torinese: padre, figlio e zio. Il tutto per due sgommate nella neve. La lite è iniziata verso le 23 di giovedì, nel piazzale di fronte alla trattoria «L'Aquila», che si trova in una zona isolata, di fronte a un comprensorio sciistico in disuso, a circa mille metri di altezza. La sala sotto al locale è utilizzata dagli Hell's Angels e l'altra sera la loro riunione è stata interrotta dallo sgommare sulla neve fresca, di quattro ventenni. Gli animi si sono subito scaldati. Usciti dal locale, i motociclisti avrebbero affrontato i ragazzi con parole chiare: «Qui non potete stare. È nostro territorio. Andatevene».

Vista l'aria che tirava, i quattro, dopo aver spiegato che la loro intenzione era solo quella di divertirsi sulla neve, hanno preferito andarsene. Due di loro però - zio e nipote - hanno deciso, tornati a casa, di riaffrontare il gruppo e di risalire al parcheggio armati di due pistole, regolarmente detenute dal papà di uno di loro. A quanto raccontato ai carabinieri di Rivoli che indagano sulla sparatoria, quando il padre si è accorto che le armi erano sparite, ha seguito la macchina dei giovani.

Quando tutti e tre hanno raggiunto il parcheggio, ad attenderli c'erano una ventina di Hell's Angels. «Erano armati di spranghe e bastoni» hanno riferito ai carabinieri i ragazzi. A quel punto, è nata una rissa. Ad avere la peggio in un primo momento è stato il padre, un cinquantenne, che, caduto a terra, sarebbe stato preso a calci. Il figlio a quel punto avrebbe tirato fuori la pistola e sparato sia in aria sia a terra, secondo la sua versione difensiva. Uno di questi colpi avrebbe preso alla nuca, forse di rimbalzo, uno dei centauri, che ora lotta tra la vita e la morte.

L'altro ragazzo, salito a bordo della macchina, si sarebbe fatto largo per tentare di far salire in macchina padre e figlio e avrebbe investito il secondo motociclista, un 41enne che ha lesioni alle gambe non gravissime. Poi i tre sarebbero riusciti a scappare.

I motociclisti hanno avvisato i carabinieri fornendo loro il numero di targa della macchina. «Non ci siamo accorti che un uomo era rimasto a terra colpito dallo sparo», avrebbero detto i ragazzi ai militari, aggiungendo: «Quando siamo andati via non pensavamo che ci fossero feriti».

Tutti i testimoni della sparatoria hanno sfilato nella caserma di Rivoli, dove i carabinieri hanno voluto ascoltarli per ricostruire la dinamica di una aggressione che ha ancora molti lati oscuri.

Commenti