Politica

L'ex premier tace ma vede la rivincita

Si rafforza la speranza di successo per il ricorso presentato all'Ue

Roma - Berlusconi, personalmente, resta cauto. Non vuole cavalcare il caso della sentenza della Cassazione che di fatto «cassa» il verdetto che lo ha condannato. Si morde la lingua perché sa come funziona la giustizia in Italia, specie se c'è lui di mezzo. Lascia però che a parlare siano i suoi avvocati e soprattutto il partito. Tutti d'accordo: ecco la prova che la sentenza che lo ha condannato grida vendetta. Più che vendetta, giustizia; e la strada da percorrere sarà un'istanza di revisione del processo, già annunciata da Niccolò Ghedini. La sentenza di assoluzione per un caso analogo a quello dell'ex premier e le motivazioni dei supremi giudici saranno anche carte in più da far arrivare sul tavolo di Strasburgo. Lì, la Corte europea dei diritti dell'uomo non potrà non tener conto dell'anomalia del caso Berlusconi. E si dice che subito dopo l'estate, presumibilmente in settembre, anche gli eurogiudici diranno la loro sulla vicenda.

Berlusconi, si diceva, si morde la lingua; Brunetta no. «Il complotto giudiziario risulta confermato, confermatissimo. Non finisce qui, non ci fermeremo senza ottenere giustizia per Berlusconi e per la democrazia italiana sfregiata da una giustizia malata in combutta con i poteri forti che hanno congiurato contro l'Italia sin dal 2011» dice. E Daniela Santanchè aggiunge: «La magistratura seria e responsabile è da sostenere; quella viziata da altri elementi, che nulla hanno a che fare con la giustizia, getta ombre e interrogativi sinistri che finiscono per colpire tutto l'ordine della magistratura italiana. Non si cambia il corso della storia politica a colpi di magistratura malata». Ma anche chi non milita (più) in Forza Italia ammette l'assurdità; è il caso dell'alfaniano Cicchitto: «La difformità di due sentenze della Cassazione sullo stesso reato tributario - per di più scritte dallo stesso relatore che si è pronunciato in un caso contro Berlusconi e in un altro caso analogo ha rovesciato la posizione - apre un problema grande quanto una casa che certamente riguarda in primo luogo la Cassazione stessa, ma non solo essa».

Silenzio di tomba, invece, a sinistra; beneficiata dai magistrati che hanno colpito e quasi affondato Berlusconi, leader avversario. Il quale non ha alcuna intenzione di riavvicinarsi a Renzi; e anche ieri, a una kermesse a San Felice del Benaco in provincia di Brescia organizzata da Mariastella Gelmini, la senatrice Anna Maria Bernini l'ha confermato al collega Paolo Corsini del Pd: «Quello che ha sconvolto i patti del Nazareno è stata l'inaffidabilità e l'arroganza del premier. Il quale ha più volte cambiato le carte in tavola. E anche adesso sta usando la riforma della Costituzione per tattica; per minacciare la sua minoranza interna».

Sulla partita delle Regionali, invece, il Cavaliere spera in una rimonta. Arrivano buone notizie dalla Liguria, dalla Campania e dal Veneto, Regioni dove il Cavaliere ha promesso di fare una capatina per tirare su il morale della truppa.

Andrà anche in Puglia, a sostegno della Poli Bortone, ma lì la battaglia - più che contro il Pd - è contro Fitto.

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