Politica

Si vince parlando alla pancia del Paese

di Pier Luigi del Viscovo

T rump ha seguito due strategie. Una semplice: combattere la battaglia dove poteva fare la differenza, concentrandosi sul Senato e sui Governatori. Da noi a sinistra fanno fatica anche su questo, gettandosi a pesce sulle cause perse. Ma passiamo all'altra più difficile. L'America sta vivendo una stagione florida di crescita e disoccupazione ai minimi. Quanto sia frutto di gestioni precedenti o possa presentare un conto domani è ininfluente. Oggi c'è un'amministrazione e oggi le cose vanno bene. Oggettivamente e concretamente. Qualsiasi stratega politico avrebbe giocato questa carta. Ma il leader politico è un animale che, per curare gli affari pubblici e fare del bene alle persone, riesce a stare in sintonia con gli elettori. Che il vir bonus sia dicendi peritus: deve saperla raccontare, facendosi ascoltare e approvare. E se quegli elettori vogliono la favoletta della sera, lui gli racconti la favoletta della sera. Così il Presidente ha scelto di ergersi a difensore dei confini contro le orde di poche migliaia di disperati. Poveracci che ogni comunicatore cavalcherebbe, tanta è la simpatia che suscitano a livello mondiale e tanto poco sarebbe il loro impatto sugli Stati Uniti. Già, ma queste sono considerazioni di logica, razionali. Peccato che quegli elettori volessero sentire altro: una voce che desse voce a loro, non ai disperati altri. America first. Quale delle due è la parola difficile? Bravo, diranno gli esperti di casa nostra. Ma se anche volessimo raccontare cose e cavalcare battaglie, vincendo ci troveremmo a fare politiche sbagliate, o comunque contrarie alla nostra ricetta di meglio per il Paese. Errore. Non c'è nessun obbligo di coerenza. Questi elettori non la chiedono. Semplicemente perché non vogliono scendere sul piano razionale, delle argomentazioni, dei torti e delle ragioni, dimostrate con i fatti. Vogliono solo un'altra favoletta. Se la politica moderata ritiene di capirne di più di tanti elettori sfrenati, potrebbe pure prendersi il disturbo di dimostrarlo, accettando narrazioni seducenti per fare cose giuste. Al momento, pare che sotto scacco ci siano loro, non i populisti. L'Italia deve assolutamente riformarsi, in quasi ogni settore, al di là dell'Europa e tutto il resto, e questo significa medicina amara. Nessuno ha avuto la forza o la volontà di somministrarla. Così adesso il male è peggiorato e la gente ha chiesto solo lo zucchero.

Chi volesse davvero farsi avanti con la medicina, dovrebbe prima passare in drogheria. Allora, forse

Commenti