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"Siciliano? Pensavo alla mafia..." E la Trenta finisce nella bufera

Il ministro Trenta finisce nel mirino del Pd per uan frase sulla lingua siciliana legata alla morte di Camilleri

"Siciliano? Pensavo alla mafia..." E la Trenta finisce nella bufera

Elisabetta Trena finisce nel mirino del Pd. Ad accendere la polemica è il dem Miceli che ha puntato il dito contro il ministro della Difesa per un suo commento sulla morte di Andrea Camilleri. Nel corso di un'intervista su La7 a In Onda, la Trenta ha risposto a una domanda sulla scomparsa dell'autore che ha creato il personaggio di Montalbano. Il ministro ha affermato: "Ha cambiato l'idea che avevo della lingua siciliana, prima la associavo molto ai fatti di mafia, quando sentivo il siciliano per me era mafia". Parole, quelle del ministro, che hanno immediatamente scatenato le polemiche. E così il dem Miceli è andato all'attacco: "Un ministro della Repubblica che si abbandona a simili luoghi comuni in un'intervista televisiva mortifica le Istituzioni e offende i siciliani. Il ministro# Trenta chieda scusa per queste parole prive di senso che palesano un'inaccettabile ignoranza", ha scritto su Twitter il deputato del Pd. Di certo l'accostamento diretto tra mafia e lingua siciliana non avrà fatto piacere a tutti quei siciliani che ieri sera hanno ascoltato le parole del ministro Trenta in tv.

Sempre il titolare della Difesa ha ricordato lo scrittore con un tweet: "La scomparsa del Maestro # Camilleri è una grande perdita. @Eli_Trenta: In questo giorno triste vogliamo ringraziare e rendere omaggio ad un genio della letteratura che ha saputo raccontare al mondo la nostra società ricca di contraddizioni, ma sempre con un tocco di umanità". Un ricordo di certo molto meno scivoloso rispetto a quello fatto durante l'intervista a In Onda. Intanto questo pomeriggio in tanti a Roma, al cimitero acattolico, hanno reso omaggio allo scrittore siciliano. Biglietti e tanti fiori per "u maistru" Camilleri.

L'ultimo saluto ad uno scrittore che ha lasciato un segno nella letteratura e nella storia della tv italiana.

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