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Simboli elettorali e capilista. La gran giostra delle Europee

Depositati i loghi. Tra i leader Berlusconi, Salvini, Calenda e Pisapia. Il pronipote del Duce con la Meloni

Simboli elettorali e capilista. La gran giostra delle Europee

Europee: il conto alla rovescia è iniziato ieri con il deposito dei simboli dei partiti al Viminale. Berretto ben calcato in testa a difendersi dalla pioggia, dopo due giorni di fila taglia per primo il traguardo Francesco Miglino con il simbolo del Partito internettiano: W e chiocciola. Ma c'è anche il Movimento Poeti d'Azione e come ogni anno non manca il Sacro Romano Impero Cattolico di Mirella Cece. Ci sono pure il Movimento Politico Forconi e il Mguss, Movimento Giustizia Uguaglianza Sociale Sordi. In fila di buon mattino anche i big. Roberto Calderoli fa campagna elettorale per il Carroccio durante l'attesa davanti al Viminale: «Matteo Salvini è il ministro che fino ad ora ha lavorato di più e ha ottenuto i risultati migliori», assicura il vicepresidente del Senato con il simbolo della Lega identico a quello presentato alle politiche con la scritta Salvini premier. Inaspettatamente a depositare il simbolo M5s c'è l'avvocato che ha difeso il sindaco Virginia Raggi nel processo sulle nomine, Pierfrancesco Bruno. Anche per i Cinquestelle il simbolo è quello «classico» nessun riferimento al gruppo europeo di appartenenza con Ukip. Per il Pd arriva Marco Miccoli con il simbolo presentato dal segretario Nicola Zingaretti al Nazareno: sotto al logo Pd la scritta «Siamo europei». Per Forza Italia c'è Gregorio Fontana con logo dove il nome di Berlusconi sovrasta la scritta Forza Italia, seguita dallo slogan «Per cambiare l'Europa». «FI e Berlusconi sono in campo - dice Fontana - È una grande opportunità per il futuro». Più Europa ha aggiunto nel simbolo la scritta «Italia in comune». In lista Emma Bonino e Benedetto della Vedova ma dovrebbe esserci anche il sindaco di Parma, l'ex grillino Federico Pizzarotti.

Ma sui candidati c'è ancora molto lavoro da fare in tutti gli schieramenti che stanno limando le liste da presentare il 16 e il 17 aprile. Per i Cinquestelle la consultazione on line sulla piattaforma Rousseau ha premiato gli europarlamentari uscenti come Massimo Castaldo ma pure i parenti dei parlamentari come Diego Nesci fratello della deputata Danila. Molto votato anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin. Tra i volti noti ci riprova pure l'ex Iena Dino Giarrusso. Nessuno di loro però dovrebbe essere capolista perché Luigi Di Maio ha promesso nomi nuovi di zecca, outsider della politica «che stupiranno», assicura il vicepremier grillino. Per la Lega c'è Matteo Salvini e la riconferma di molti degli europarlamentari della precedente legislatura. Gli azzurri schierano Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni tranne in centro dove è presente il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. In lista dovrebbero esserci anche tutti gli uscenti. Nel simbolo presentato da Fratelli d'Italia la scritta Sovranisti e conservatori. In corsa Giorgia Meloni che ha presentato come candidato Caio Giulio Cesare Mussolini, discendente del Duce. Suo nonno era Vittorio Mussolini, figlio di Benito. Per il Pd Carlo Calenda capolista del Nord est e l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel Nord ovest. Ieri sono stati presentati una trentina di simboli.

Per i ritardatari c'è tempo anche oggi fino alle 16.

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