Politica

Il fallimento di un ministro: il Nord espelle Alfano

Alfano si preoccupa dei matrimoni gay e non vede il vero pericolo che rappresenta una frontiera aperta

Il fallimento di un ministro: il Nord espelle Alfano

Altro che finti matrimoni, qui la notizia è che il Nord si ribella compatto contro Alfano. Ignazio Marino è il solito esibizionista della politica e, con la certificazione delle nozze gay, punta ad attirare l'attenzione su di sé. L'effimero e l'egocentrismo nel breve periodo pagano.

Ma è a Settentrione che sta accadendo qualcosa di serio: migliaia di persone in piazza a Milano che temono per il futuro dell'Italia. Non chiamatelo razzismo. Chi va in piazza ha paura. Non è solo la crisi. Non è guerra tra poveri. Non è il lavoro che manca e la diffidenza verso l'estraneo, lo straniero. È che mai come in questo momento possiamo permetterci clandestini e rifugiati fuori controllo. L'operazione Mare Nostrum è un fallimento, ma soprattutto le politiche di Alfano sono mediocri, tentennanti. Si preoccupa dei matrimoni gay e non vede il vero pericolo che rappresenta una frontiera aperta: il virus dell'Ebola, la minaccia del terrorismo e un Occidente contagiato da culture che vogliono spostare al Medio Evo le lancette della storia.

Sapete cosa sta accadendo a Londra? Quasi duemila casi di mutilazione genitale femminile, ossia infibulazioni, in un solo mese, a settembre. Si sta parlando di Londra, non di Mosul, dove il Califfato ha imposto la mutilazione a cinquemila donne. Ecco. Capite che la questione sui gay non è poi così centrale come crede Alfano? L'Italia si ritrova a fronteggiare, da sola, un flusso di persone che non può e non sa gestire. È la frontiera meridionale dell'Europa, ma l'Europa non c'è. Bruxelles promette, ma alla fine fa capire che è un problema nostro. Berlino e i suoi alleati fanno sapere: noi non vogliamo i vostri immigrati. Vienna minaccia: se continua così cancelliamo gli accordi di Schengen. Insomma, spostano le frontiere al Brennero. Ci butteranno fuori dall'Europa non per il debito pubblico, ma perché terra di nessuno.

La terra di Alfano.

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