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Smentita l'ideologia di sinistra: ​abolire la Tasi aiuta i più poveri

Sinistra dem all'attacco: "Renzi abbassa le tasse ai ricchi". Ma c'è un'analisi della Cgia di Mestre che dimostra il contrario

Smentita l'ideologia di sinistra: ​abolire la Tasi aiuta i più poveri

La sinistra attacca con violenza Matteo Renzi. Non gli va giù che nella legge di Stabilità sia stata inserita l'abolizione delle tasse sulla prima casa. O meglio: va bene che "i poveri" non poghino la Tasi, ma non che ne vengano esentati pure "i ricchi". E così Pier Luigi Bersani e compagni di cordata hanno già ribattezzato il premier come il novello "Robin Hood al contrario". In realtà, come dimostra uno studio della Cgia di Mestre, abolizione della Tasi e dell’Imu sulla prima casa prevista dalla legge di Stabilità 2016 proporzionalmente avvantaggerà i meno abbienti.

Secondo lo studio della Cgia di Mestre, se in termini di "risparmio assoluto ad avvantaggiarsene maggiormente saranno i proprietari di ville, castelli e abitazioni di lusso", prendendo come parametro l’incidenza del risparmio sul reddito disponibile, come "la correttezza statistica suggerisce", la situazione "si capovolge" e "sono le famiglie meno abbienti che beneficeranno dei risparmi più importanti". I dati sulla distribuzione dei proprietari di prima casa sia per fasce di reddito sia per imposta pagata analizzati dalla Cgia mostra come per coloro che presentano un reddito fino a 10mila euro, l’abolizione delle tasse sulla prima casa garantirà un risparmio medio di 152 euro che incide per il 3% sul reddito disponibile. Per la fascia di reddito successiva che va da 10mila a 28mila euro, invece, il risparmio medio sale fino a 161 euro, ma l’incidenza sul reddito scende all’1%. In buona sostanza al crescere del reddito aumenta il vantaggio fiscale, ma si riduce progressivamente l’incidenza sul reddito. Per coloro che presentano un reddito medio disponibile di 100mila euro, lo sgravio è di 362 euro, ma l’incidenza si abbassa allo 0,58%.

Renzi, che ufficialmente fa sapere di essere disponibile a modifiche, non sembra però al momento incline a rivedere uno dei pilastri intorno a cui ha costruito la legge di stabilità 2016, vale a dire lo stop alla Tasi e all’Imu. Almeno non nel suo impianto base, perché non è invece escluso che qualche ritocco per i super ricchi che possiedono ville e castelli possa arrivare.

Durante l’iter alla Camera e al Senato, le posizioni dei "dissidenti" del Pd potrebbero facilmente saldarsi con quelle di Sel e in taluni casi con il Movimento 5 Stelle, rischiando così, soprattutto a Palazzo Madama dove i numeri sono sempre sul filo, di mettere in difficoltà l'esecutivo.

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