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Solita truffa grillina Nasce il reddito di "concittadinanza"

Solita truffa grillina Nasce il reddito di "concittadinanza"

In fondo è come se uno ti promettesse una Porsche, vera, e poi si presentasse con la versione Bburago. O con una Micromachine. Loro, i grillini, in campagna elettorale ci avevano illuso, avevano seminato a piene mani l'idea che una volta entrati nelle stanza dei bottoni avrebbero regalato a tutti il reddito di cittadinanza. A cinquanta giorni dalla nascita del governo gialloverde ci troviamo con il reddito di concittadinanza. Cioè: soldi a pioggia a chi è nato in prossimità del vicepremier, a Pomigliano d'Arco. Quindi il prototipo in scala 1:1500 della fulgida idea di staccare uno stipendio da 780 euro a coloro i quali non avessero un introito. Una Bburago, quindi. Un modellino. Dovevano dare una mano a tutti e sono partiti dagli amici. E dagli amici degli amici. D'altronde quella del reddito di cittadinanza era, testualmente, una balla già in partenza. Una balla lessicale: reddito di cittadinanza significa che tu hai un bonifico unicamente per diritto di nascita. Solo un paese al mondo lo ha. Ed è l'Alaska. Che, fortunatamente, non è l'Italia. Ma, soprattutto, è abitata da 740mila persone e produce più barili di petrolio al giorno che cittadini.

Ma noi abbiamo Pomigliano d'Arco, laboratorio mondiale del reddito di cittadinanza a cinque stelle. Nel senso del lusso, visto che si parla di stipendi da settantamila euro in su.

Certo, molto più facile aiutare un paesone di 40mila anime piuttosto che uno Stivalone di sessanta milioni di disgraziati. Ma Di Maio ha deciso di partire porta a porta e, con ogni evidenza, è partito dalle porte dei suoi vicini di casa che, al momento, sembrano gli unici ad aver beneficiato delle politiche economiche di questo governo. Come ci hanno raccontato su queste pagine Pasquale Napolitano, Lodovica Bulian e Domenico Di Sanzo, il vicepremier ha pensato bene di distribuire cariche e cospicui emolumenti ai suoi compaesani. Alla faccia dei curriculum, della trasparenza, del merito e di tutte le belle parole propalate in campagna elettorale. Più comodo, e più facile, «cacciare teste» nel proprio orticello che mettersi a spulciare migliaia di curriculum. Così l'amico d'infanzia e barista, la giovane laureata e il corregionale con il curriculum fantasma scalano i vertici delle istituzioni. Renzi aveva il suo giglio magico - fiorentini e compagni di scuola piazzati ovunque -, Gigino ha la sua «pizza magica». Tutti i compaesani attovagliati al banchetto della casta, un grande all you can eat a spese dello Stato. Il reddito per gli amici c'è, ed è pure buono. La cittadinanza - lo consigliamo ai disoccupati - al momento è meglio prenderla a Pomigliano d'Arco.

È il reddito di concittadinanza, bellezza.

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