Politica

Solo un anno a Maroni: ora vuol tornare in politica

Condannato per turbativa di contratto, cade il reato di concussione per il viaggio in Giappone

Solo un anno a Maroni: ora vuol tornare in politica

Milano Finisce con un risultato che accontenta tutti e nessuno il processo a Roberto Maroni, ex presidente della Regione Lombardia. Maroni si vede condannato a un anno con la condizionale per turbativa, ma viene assolto dall'accusa più grave che gli veniva mossa, la concussione per induzione; il pm Eugenio Fusco vede squagliarsi metà del suo impianto accusatorio, ma incassa comunque una sentenza che riconosce in parte la fondatezza del suo lavoro.

Ma la vera notizia è la reazione di Maroni, confidata agli amici, che sembra aprire nuovi scenari alla sua vita politica: «E adesso quasi quasi torno in scena». Entrambe le accuse riguardavano i favori che Maroni avrebbe ottenuto per due figure storiche del suo staff, Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio: la prima ammessa in una missione a spese di Expo in Giappone, la seconda assunta ad Eupolis, società controllata della Regione. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni e mezzo. Il primo episodio in caso di condanna avrebbe comportato la decadenza del governatore dalla carica; invece Maroni è stato assolto, ma il tema nel frattempo era stato depotenziato dalla scelta di Maroni di non ricandidarsi. La condanna ad un anno riguarda la seconda imputazione, per l'assunzione della Carluccio. Condannati anche la Carluccio stessa e due ex funzionari regionali, Giacomo Ciriello e Andrea Gibelli.

Per tutti pena sospesa, come pure l'interdizione dai pubblici uffici.

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