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La soluzione della Brexit per Renzi? È scritta in una canzone. Delle Spice Girls

L'ex premier cita il celebre gruppo, che oggi è diviso e in lite: come il Pd...

Matteo Renzi alla Feltrinelli di Palermo
Matteo Renzi alla Feltrinelli di Palermo

Premessa: qui è tutto vero, niente fake news. Già si potrebbe pensare a una fake solo all'idea che Matteo Renzi abbia scritto sul Financial Times un lungo commento per suggerire alla politica inglese una «sensible solution» per la Brexit. E invece no.

Nonostante l'inglese di Renzi sia, per sua stessa ammissione, non proprio fluido, l'articolo troneggia a pagina 9 sopra quello di Tim Harford, che è editorialista e membro del comitato editoriale di quello stesso Financial Times che in passato ha bacchettato Renzi sia per le sue riforme che per il Jobs Act. Per carità, le opinioni cambiano, i giornali restano. E poi mica finisce qui. La perla del Renzi pensiero è in una citazione, praticamente il riassunto della strategia che consiglia di seguire al premier Theresa May e alla House of Lords. Nei commenti, si sa, le citazioni sono come il colpo di scena di un romanzo o di un film. Se funzionano, danno un senso alla trama, la rendono più avvincente e anche più credibile, insomma fanno la differenza. Renzi ha scelto questa: «Non continuare a farmi perdere tempo prezioso, prendi una decisione, insieme ce la possiamo fare». Uno pensa sia di Churchill. Oppure, per essere più pop, di Giovanni Paolo II o di qualche guru del Village. Figurarsi.

È un verso di Wannabe, il primo successo di un autorevole gruppo di opinioniste dedite alla ricerca del bene collettivo: le Spice Girls. Proprio così. Oddio, sia chiaro, ciascuno si sceglie le citazioni che vuole. Ciascuno ha i propri maître à penser, gli intellettuali cui dare fiducia e dai quali prendere ispirazione. Di solito sul Financial Times piovono citazioni di John Maynard Keynes oppure (ma meno) di Milton Friedman e, se proprio si va nello specifico, di Arthur Cecil Pigou, John Brian Taylor e Richard Koo. Invece l'ex premier italiano ha scelto una canzone del peggior gruppo degli anni '90 (e c'è una bella gara) che è il manuale degli «aspiranti» oppure delle «brutte copie», ossia i «wannabe», e che raccoglie massime esistenziali di inarrivabile profondità tipo «se vuoi essere il mio ragazzo, devi darmi molto, prendere è troppo facile, ma è così che funziona».

Certo, nell'articolo c'è anche un verso straconosciuto di Eugenio Montale («Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo»), ma il fulcro è senza dubbio la citazione di un brano talmente impegnativo che Victoria Adams in Beckham non si sentì in grado di cantare e difatti è l'unica tra tutte a non avere una parte solista. Per capirci, Matteo Renzi si è affidato soltanto alle voci di Geri Halliwell, Emma Bunton, Melanie Brown e Melanie Chisholm, senz'altro all'altezza del concetto.

Però forse si può dare un senso a una citazione che un senso non ce l'ha. Dopo aver vinto in classifica, le Spice Girls hanno iniziato a litigare e poi si sono sciolte. Ora tornano in tour, ma senza un pezzo prezioso (Victoria Beckham) che preferisce non faticare e godersi le rendite.

Volendo fare un paragone, sembra un po' la storia del Pd.

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