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Sondaggi, Fi aggancia la Lega Scoppia il caso Nord-Sud

Tensioni per le parole di Toti: "Al Meridione fatichiamo". Il vertice tra i tre leader slitta alla settimana prossima

Sondaggi, Fi aggancia la Lega Scoppia il caso Nord-Sud

Se il processo di avvicinamento tra Forza Italia e Lega è ormai innescato, il partito azzurro deve fare i conti con un confronto a distanza interno tra i suoi dirigenti del Nord e quelli del Sud. In particolare il derby si sviluppa sull'asse Liguria-Campania, visto che la scintilla polemica viene accesa da Giovanni Toti in una intervista al Messaggero.

Il governatore ligure sottolinea come «in Campania di recente abbiamo preso solenni schiaffi. Al Sud mi preoccupa l'incapacità nostra di creare consenso e fare squadra». Un ragionamento fatto allo scopo di rivendicare l'asse con la Lega salviniana in vista delle Politiche. L'affondo non passa inosservato. In Campania, dove il fine settimana del 14 e 15 ottobre si svolgeranno a Ischia gli stati generali del centrodestra, con la possibile presenza di Silvio Berlusconi, la reazione è compatta. Per il coordinatore regionale Mimmo De Siano «quelle di Toti sono solo falsità. Dipendono dal fatto che la Campania è la principale regione italiana a fare da argine al cosiddetto modello Toti: alleanza di centrodestra a guida Salvini. Il modello che abbiamo in testa noi è un altro, quello Berlusconi a guida moderata». La solidarietà ai campani forzisti arriva anche da Renato Brunetta: «Lo scenario disegnato dall'amico Giovanni è assai sbagliato: Forza Italia è un partito forte, nazionale, ramificato storicamente su tutto il territorio». Per l'ex governatore campano, Stefano Caldoro «la Campania è, da anni, regione forte. Berlusconi leader e sintesi». Mara Carfagna, invece, preferisce tacere, ma non nasconde che l'uscita di Toti abbia tutte le caratteristiche della «provocazione».

Al di là delle schermaglie territoriali, il partito azzurro ha gli occhi puntati sull'imminente vertice a tre tra gli alleati e concorrenti Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L'obiettivo è riavviare ufficialmente il motore del centrodestra. L'incrocio delle agende, ma soprattutto la definizione del cerimoniale e della location non è, però, dei più semplici. «Vedersi è la cosa più importante, non sarà un problema mettere a sistema le agende», spiegano dall'uno e l'altro fronte. Inizialmente si era ipotizzato un incontro già questa settimana, il leader leghista, però, fino a giovedì sarà a Strasburgo. Il presidente di Forza Italia, invece, venerdì sarà in Russia per il compleanno dell'amico Vladimir Putin. Di conseguenza il vertice slitterà alla prossima settimana, forse tra mercoledì e giovedì. Una data che consentirà anche di capire le reali possibilità di approvare il Rosatellum Bis. Per il luogo si procederà con ogni probabilità con la scelta di un campo «neutro». Niente Villa San Martino, dunque, location non particolarmente amata da Salvini che considera la visita ad Arcore come una sorta di omaggio al sovrano, ma probabilmente di nuovo Via Rovani, la residenza milanese di Berlusconi dove avvenne l'incontro nel 2016. Di certo il confronto verterà sul programma, con una particolare attenzione all'aliquota della flat tax. Così come è prevedibile un passaggio sul rapporto con le famiglie europee, con Salvini che continua a far notare che «dentro il Ppe c'è anche Orban». Di certo la partita interna tra Forza Italia e Lega è apertissima, come conferma il sondaggio Emg per La7 che concede alla Lega un vantaggio dello 0,4%: 13,9 contro il 13,5 di Forza Italia in ripresa di mezzo punto percentuale rispetto alla scorsa settimana (insieme il centrodestra è al 32,5%).

Una piccola rimonta dovuta al progressivo recupero della scena e al rilancio mediatico da parte di Berlusconi.

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