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Soraya, killer silente per Rajoy

Santamaria è l'ispiratrice della linea dura di Madrid

Soraya, killer silente per Rajoy

E alla fine Mariano Rajoy impugnò la pistola. Criticato da una parte per la sua indecisione, dall'altra per l'incapacità di mediare, il premier spagnolo ha finalmente sfoderato l'articolo 155 della Costituzione ovvero l'unica arma capace d'abbattere e cancellare in un colpo solo le velleità indipendentiste della Catalogna. Ma a mettergli il colpo in canna c'ha pensato la sua vice presidente Soraya Saenz de Santamaria, meglio conosciuta come Ssds. Per Carles Puidgemont e la disordinata armata indipendentista non è esattamente una buona notizia. La vice presidente del governo spagnolo, titolare del ministero dell'Amministrazione territoriale e inossidabile sostenitrice del commissariamento di Barcellona è conosciuta dai colleghi di governo come la «killer silenziosa». Fosse stato per questa 46enne dama di ferro di Valladolid - considerata la reincarnazione spagnola di Margaret Thatcher - i rivoltosi di Barcellona non sarebbero neppure arrivati al referendum. Per lei quella consultazione era semplicemente «vergognosa e imbarazzante», un'«atrocità costituzionale» figlia di un Parlament incapace di comprendere «cosa sia e cosa non sia la democrazia». Ma al di là delle parole è dai fatti che si misura la tempra della señora Soraya trasformatasi in pochi anni da semplice apprendista della politica in donna prodigio della destra spagnola. A sentir la giornalista Gabriela Bustelo - autrice de La Vicepresidente biografia non autorizzata di Ssds - la «ragazza di provincia, figlia di una modesta famiglia di Valladolid», partita per Madrid armata soltanto di curriculum e laurea in legge è «l'equivalente della giovane Madonna arrivata dal Michigan per conquistare New York». Di certo Soraya - al pari di Madonna - ci ha messo ben poco a conquistare la platea. Reclutata agli inizi del 2000 come consigliere giuridico di Rajoy, allora vice presidente di José María Aznar, Soraya approda in Parlamento solo quattro anni dopo. E nel 2011 quando Rajoy riconquista il governo è subito promossa alla carica di vice premier. Da allora ha affrontato e risolto tutte le questioni più spinose delegategli dal suo capo e mentore ricompensandolo con una fedeltà apparentemente assoluta.

Un'apparenza che secondo i suoi detrattori nasconde l'ambizione di diventarne l'irrefrenabile erede fin dalle prossime elezioni.

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