Mondo

Sorpresa, la Silicon Valley investe sulla City

Da Apple a Google, dopo Brexit a Londra sbarcano i colossi dell'hi-tech

Sorpresa, la Silicon Valley investe sulla City

Più che andarsene i colossi della finanza, arrivano i giganti dell'high-tech. E più che crollare su se stesso, trascinando nella palude economia e crescita come pronosticavano i delusi della vittoria di Brexit, il Regno Unito a oggi «resta uno dei posti migliori in cui stare per un'azienda tecnologica». Parola di Facebook, che nella capitale britannica ha annunciato per quest'anno una nuova sede da 500 posti di lavoro. Ma è la stessa parola di molti altri big dell'industria del web che dalla Silicon Valley stanno scegliendo la City per le loro sedi nel Vecchio Continente. «Hard» o «soft» che sia - oggi il premier Theresa May dovrebbe sciogliere la riserva sulla road map che condurrà all'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona e dunque al divorzio da Bruxelles - Brexit non spaventa l'innovazione. Le aziende dei maggiori social network continuano a puntare sull'Inghilterra, bacino di talenti e di ricerca.

Snapchat, l'app da 25 miliardi di dollari che spopola tra i millennials con foto e video personalizzati, e che a febbraio potrebbe quotarsi in Borsa, ha deciso di fondare a Soho il suo quartier generale, ampliando l'ufficio che conta già 75 dipendenti. «Crediamo nell'industria creativa del Regno Unito. Qui ci sono i nostri inserzionisti e più di 10 milioni di nostri utenti». E dire che solo a ottobre scorso era arrivata l'ultima ventata catastrofista a sferzare la capitale, con l'annuncio dell'associazione delle banche inglesi di una possibile fuga di massa degli istituti finanziari a partire dal 2017. Al netto dell'incertezza e degli scenari inediti che si apriranno con la procedura di uscita dello Stato dall'Unione Europea, non sembra esserci molta fretta di andarsene. Quanto, invece, di arrivare. L'impero di Marc Zuckerberg è pronto a investire per i nuovi uffici 17 milioni di sterline l'anno di affitto per i quindici anni. Un miliardo di sterline arriveranno da Google, che a Londra creerà il suo primo campus fuori dagli Stati Uniti, con un'iniezione di tremila posti di lavoro. Sei piani e 46mila metri quadrati nell'ex centrale elettrica di Battersea saranno dal 2021, terminata la riqualificazione, la nuova sede di Apple: qui l'azienda di Cupertino riunirà i 1400 lavoratori sparsi in otto diversi uffici londinesi.

Per ora, non c'è Brexit che cambi programma.

Commenti