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Spagna al voto il 28 aprile: ingovernabilità assicurata

Spagna al voto il 28 aprile: ingovernabilità assicurata

Madrid Comunque vadano le elezioni spagnole, il prossimo 28 aprile, sarà un successo per l'ingovernabilità del paese. Lo spettro della maggioranza, irraggiungibile sia per la destra di Pablo Casado che per la sinistra socialista di Pedro Sánchez, non solo aleggia sui tetti della Moncloa, ma si rafforza con le ultime vicende, tra ricatti e vendette. Le analisi più ottimiste parlano di un deja vu che perseguita la politica iberica dal 2015 e tornerà a colpire. Per la terza volta in quattro anni si voterà, ma l'assetto politico è peggiorato per dare quattro anni di stabilità a un esecutivo. C'è stata la fine dell'alternanza Socialisti (Psoe) e Popolari (Pp); l'uscita faticosa dalla crisi economica; c'è un'incoraggiante crescita del Pil (+2,3 nel 2018), ma resta pericolosa la recrudescenza del separatismo catalano. Un pericolo che non ha rafforzato di molto il Pp, rimasto al 21%, ma ha prodotto una dura reazione unionista, da cui è rinato Vox (estrema destra), che con un sorprendente boom (11% in Andalusia), ora punta al 14% nazionale.

Per otto mesi i socialisti hanno governato col minimo del consenso, 84 scranni su 350, con l'appoggio di Podemos e il ricatto di PdCat ed Erc, i partiti secessionisti catalani, che inferociti per le promesse disattese di Sánchez, hanno bocciato la sua Finanziaria 2019, ponendo fine al suo governo. E se i sondaggi danno come primo partito i socialisti (24%), il Pp (21%) mantenendo l'alleanza con Ciudadanos (18%) e guadagnando quella di Vox (11%), otterrebbe 177 seggi, appena sopra la maggioranza. Una previsione che, però, le urne potrebbero non confermare. Il Psoe col 15% di Podemos, rimarrebbe debole a 146 seggi, mentre con Ciudadanos instabile a 170 scranni.

E se i sondaggi ora danno 174-177 seggi alla corazzata Pp, Cs e Vox, c'è sempre il rischio di rimanere di poco sotto la maggioranza. E l'esecutivo di Casado debole. Se, invece, i nazionalisti catalani e baschi, coi loro 11 seggi, corteggiassero Sánchez, impauriti dall'avanzata di Vox, partito unionista, la maggioranza sarebbe appena sopra quella del Pp, facilmente attaccabile.

In pratica le attuali alleanze condannano la Spagna all'instabilità.

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