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"Spariamo prima ai giudici". Bufera sul retweet di Salvini

Il leader della Lega Nord ritwitta: "Giudici comunisti di m... Spariamo a loro prima". Poi lo cancella e spiega: "Si tratta di un tweet delirante rilanciato per errore dallo staff". Ma la sinistra insorge ugualmente

"Spariamo prima ai giudici". Bufera sul retweet di Salvini

"La difesa è sempre legittima. Giudici comunisti di merda. Spariamo a loro prima". Il tweet porta la firma di "rasente i muri". L'utente, sconosciuto ai più fino a poco fa, è finito sotto i riflettori della politica quando Matteo Salvini lo ha ritwittato scatenando una polemica senza fine. Nel giro di una manciata di minuti, però, il messaggio è stato cancellato. Non abbastanza in fretta. Per la sinistra è stato fuori abbastanza per chiedere la testa del leader del Carroccio.

"Per la serie i grandi retweet di Salvini - tuona il piddì Francesco Nicodemo - che vergogna". È stato Nicodemo ad accorgersi del retweet di Salvini. Appena lo ha visto, lo ha subito pubblicato su Twitter per scatenare il social network contro il leader della Lega Nord. In realtà, il retweet è stato quasi subito cancellato facendo pensare a un errore. La sinistra è comunque passata subito all'attacco. "Siamo ben oltre il livello di guardia - ha detto Nicola Fratoianni - è necessario che su questa vicenda siano presi gli adeguati provvedimenti ma è anche ora che l'irresponsabile Salvini si fermi e la smetta, pur di raccattare 4 voti, di avvelenare l'italia dando spazio ai deliri più brutali e violenti. Il suo è un gioco irresponsabile e pericoloso".

In piena bufera è lo stesso Salvini a smentire e, al tempo stesso, condannare "nella maniera più ferma e assoluta" la frase che gli viene attribuita dalla sinistra.

"Si tratta di un tweet delirante rilanciato per errore dallo staff e dai cui contenuti prendo e prendiamo le distanze - commenta il leader della Lega Nord - altra cosa è condannare l'atteggiamento del Pd a favore dei delinquenti che per l'ennesima volta rimanda l'approvazione della legge sulla legittima difesa".

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