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Speranza: "Le sostituzioni in commissione emblema del fallimento politico del Pd"

L'ex capogruppo parla di "fallimento politico" del Pd. Sinistra in fibrillazione. Verini: "Rispettare la maggioranza". Il bersaniano D'Attorre: "Voto contro"

Speranza: "Le sostituzioni in commissione emblema del fallimento politico del Pd"

"L’emblema di un fallimento politico". A definire così le sostituzioni del Pd in commissione Affari costituzionali è Roberto Speranza che a "In 1/2h" su Raitre conferma le sue dimissioni "perché penso che le idee vengano prima delle poltrone".

"È assolutamente naturale fare la discussione generale domani e utilizzare ancora la settimana che c’è da qui ai primi giorni di maggio per continuare a discutere tra noi", dice l'ex capogruppo piddì, che critica l'ipotesi di Renzi di porre la fiducia sull'Italicum: "Sarebbe errore politico madornale, una violenza vera e propria al Parlamento italiano. Io fino all’ultimo istante proverò a fare il possibile... Creerebbe condizioni di vero logoramento al nostro interno. Fino all’ultimo voglio spingere perché questo non avvenga".

E se Speranza assicura "lealtà" al governo, il partito è in fibrillazione. "Io non voterò la legge elettorale senza modifiche. L’ipotesi della fiducia sarebbe gravissima: nella sciagurata ipotesi del ricorso alla fiducia, io non parteciperò al voto di fiducia e poi voterò contro sul provvedimento" dice al Tgcom24 il bersaniano Alfredo D’Attorre, "Il paradosso è che Forza Italia ha fatto venir meno il suo consenso alla legge elettorale e noi ora dovremmo approvarla senza alcuna modifica. È un pasticcio, un grave errore di merito. Quando si sbaglia, e può succedere a tutti, occorre riconoscere l’errore e cambiare strada. Io previsioni sui numeri non ne faccio. Penso che sia sbagliato trasformare una grande questione istituzionale nell’ennesima telenovela del Pd".

"Credo sia giusto che i deputati del Pd votino insieme la nuova legge elettorale", sostiene però Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera, "Ho rispettato, davvero, le posizioni delle minoranze. Ma ora è il tempo, secondo me, di rispettare anche quelle della maggioranza e mi auguro che a tornare a guidare questa fase importante sia lo stesso Capogruppo Speranza. Ognuno di noi può avere riserve su aspetti del provvedimento. Io, per esempio, penso che i collegi sarebbero stati di gran lunga meglio delle preferenze. Ma una grande maggioranza del partito ha scelto. Così è stato per i gruppi parlamentari democratici di Camera e Senato.

E credo, allora, che sia giusto rispettare anche davanti al Paese queste decisioni. Stiamo decidendo comunque una legge elettorale di impianto maggioritario e superando - con le riforme costituzionali - un bicameralismo partitario spesso farraginoso"

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