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La spia russa, la nonna sparita e la tensione. L'Aia-Mosca

La spia russa, la nonna sparita e la tensione. L'Aia-Mosca

La prova fumante ce l'aveva lei, che con orgoglio ha esibito la foto del nipote, mentre viene decorato - è il 2014 - «Eroe della Federazione Russa» dal presidente Vladimir Putin in persona, che nell'immagine gli stringe la mano. Ma ora la nonna è sparita da Loyga, il villaggio sperduto nell'estremo Nord della Russia europea, oblast di Arcangelo. Da tre giorni non si hanno più sue notizie. Finita in un gioco troppo grande dopo che il sito di giornalismo investigativo Bellingcat, fondato dal britannico Eliot Higgins, ha svelato nelle scorse ore, e ribadito a un gruppo di parlamentari inglesi, i risultati della seconda tranche di inchiesta sull'avvelenamento dell'ex spia russa Sergej Skripal. L'esito? Anche il secondo avvelenatore di Salisbury sarebbe un agente del servizio segreto militare russo, il Gru, per cui ha lavorato come medico e non un cittadino comune come lo stesso Putin ha sostenuto. Il suo vero nome sarebbe Alexander Yevgenyevich Mishkin e non Alexander Petrov come vuole far credere da quando nel 2010 ha assunto una nuova identità. Anche lui decorato eroe dal presidente russo, dopo aver combattuto in Ucraina, come l'altro presunto agente segreto del Gru accusato di tentato omicidio dalle autorità britanniche, Anatoly Chepiga (sotto copertura Ruslan Boshirov) di cui Bellingcat ha svelato l'identità nella prima parte della propria inchiesta. Una delle conferme è arrivata proprio dalla nonna, «che il nostro team di investigatori ha incontrato nell'oblast Arcangelo», dove Mishkin, classe 1979, è cresciuto ai tempi della scuola, ha raccontato da Londra il giornalista Christo Grozev. «Nel momento in cui abbiamo annunciato questa conferenza stampa, alla nonna è stato chiesto di visitare i figli in un'altra città e da allora si sono perse le tracce». Ma gli elementi investigativi su cui Bellingcat ha lavorato con Insider Russia arrivano anche dalla vendita di una Mercedes Benz da parte di Chepiga, lo scorso settembre, al collega Mishkin, uno scambio avvenuto usando le proprie reali identità.

Nel frattempo è alta tensione fra Paesi Bassi e Olanda. Il Cremlino ha convocato l'ambasciatore olandese a Mosca dopo la rivelazione sulle quattro presunte spie russe espulse ad aprile per aver pianificato un attacco informatico all'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche).

«Una campagna di propaganda anti-russa», la chiama il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che ammette la presenza delle spie: «Era un viaggio di routine, non c'era niente di segreto».

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