Cronache

Le spose che imbarazzano la Marina

Una cerimonia in grande stile, due ragazze in alta uniforme della Marina Militare ritratte in una fotografia postata su Facebook

Le spose che imbarazzano la Marina

«Auguri spose, siete fantastiche». Una cerimonia in grande stile, due ragazze in alta uniforme della Marina Militare ritratte in una fotografia postata su Facebook. Rosa Maria Mogavero e Lorella Cipro hanno detto «sì» in divisa a La Spezia, attraversando la tradizionale galleria di spade fatta dai colleghi in uniforme con pioggia di petali di rosa e di chicchi di riso. «Si amano e hanno coronato il loro sogno - si legge accanto all'immagine postata . E lo hanno fatto così, in alta uniforme come se fosse scontato, semplice, naturale. E lo era davvero perché quando si festeggia insieme l'amore, con amici e parenti, tutto diventa naturale». L'immagine è diventata virale ed è stata condivisa da migliaia di persone.

Al Comando della Marina Militare di La Spezia dicono di non sapere nulla, ma il fatto che ci fosse un picchetto d'onore dimostra che la cerimonia fosse nota oltre che ufficiale. Non è la prima che si celebra un'unione civile nella Marina Militare, era già accaduto nel 2016 a Piombino, quando il sottotenente di vascello Antonio Cuturi aveva «sposato» il collega Umberto Granata. Ma le «nozze» di La Spezia sono sicuramente le prime fra due donne in divisa tanto che anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta le ha salutate su Facebook. «Volevo rivolgere i miei più sinceri auguri a Lorella e Rosy, i nostri due marinai che il 31 marzo hanno celebrato la loro unione». «Sono stata davvero felice di vedere le immagini del vostro giorno più bello - scrive il ministro - con le famiglie riunite e tanta gioia nei vostri sguardi. Lorella e Rosy sono l'esempio di un'importante evoluzione culturale, nelle forze armate e nel nostro Paese». Peccato che questo «matrimonio» sia diventato uno spot contro il Congresso mondiale della famiglia a Verona, che si è concluso proprio nella stessa giornata. Non a caso, l'autore del post ha colto la palla al balzo per fare propaganda. «Un gesto che sembra dirompente, dati anche i tempi che viviamo e le forze oscurantiste che vorrebbero riportarci indietro di secoli, ma che in realtà era solo un gesto d'amore», si legge ancora su Facebook. Una perfetta mossa mediatica che però rischia di coinvolgere le Forze Armate italiane in quello scontro ideologico che ha turbato a lungo anche gli Stati Uniti. Ognuno è libero di amare e di vivere accanto a chi gli pare, non solo perché lo garantisce la legge ma perché la libertà è un principio sacrosanto.

Un po' meno corretto è usare un'istituzione in una «guerra» di pensiero che, giusta o sbagliata che sia, può soltanto comprometterne l'unità.

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