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Lo Stato sprecone adesso batte cassa anche alla Chiesa

Ferrara chiede 100mila euro di Imu alle scuole cattoliche. Il vescovo scrive a Renzi: "Così saremo costretti a chiudere"

Lo Stato sprecone adesso batte cassa anche alla Chiesa

È una discesa, rischia di diventare un precipizio. «Nel 2014 - spiega Roberto Gontero, presidente dell'Associazione genitori scuole cattoliche - gli studenti delle paritarie sono scesi per la prima volta sotto il milione. È un dato triste e significativo».

Le scuole non statali, dagli asili ai licei, sono in crisi. Di più, in gran parte boccheggiano. E le difficoltà si moltiplicano. L'ultima grana esplode a Ferrara e viene documentata dalla Stampa: il Comune chiede gli arretrati Ici. Circa 100 mila euro per una decina di istituti. E allora monsignor Luigi Negri, vescovo della città, si rivolge al premier Matteo Renzi chiedendo un aiuto concreto per fermare il declino di questa realtà educativa, strangolata da costi sempre più alti.

«Purtroppo la nostra situazione è difficilissima - aggiunge Gontero -. Se il legislatore non interviene rapidamente, fra dieci anni il problema non si porrà più perché tutto questo mondo sta scomparendo».

Gontero offre un dato che aiuta a capire: «Noi abbiamo fatto i nostri calcoli e possiamo dire che grazie alle paritarie lo Stato ha risparmiato nel 2014, ultimo anno di cui abbiamo i dati, 6 miliardi e 234 milioni di euro. E questo sulla base di un semplice ragionamento: in media ogni studente costa 6000 euro l'anno alle casse statali. Noi invece ci autofinanziamo con le rette ma paghiamo le tasse come tutti. Peccato che lo Stato ci riconosca le briciole: 499 milioni nel 2015. E' chiaro che cosi non si può andare avanti».

Per mantenere in vita questo circuito alternativo bisogna alzare le rette ma in questo modo l'offerta privata, cattolica ma non solo, va fuori mercato: molte famiglie sono costrette a rinunciare e si rivolgono agli istituti statali.

Ora, a complicare un quadro già drammatico, arriva la notizia che il comune di Ferrara vuole gli arretrati sull'Ici. Altre città seguiranno e chiederanno l'obolo? Il tutto sulla base di una sentenza che allarga il perimetro degli immobili della Chiesa ad uso commerciale, quindi soggetti al versamento della tassa.

Per la Suprema corte infatti il pagamento di una retta marca quell'attività come commerciale e dunque elimina l'ammortizzatore delle esenzioni riservate agli immobili riempiti da attività sociali o caritatevoli.

«Naturalmente - ribatte Gontero - non siamo d'accordo. Anche perché la norma europea dice che se la retta è inferiore al costo medio sostenuto dallo Stato per quello studente, in media 6000 euro, allora non si può considerare quell'attività come commerciale. Senza considerare poi il fatto che chi manda i figli alle paritarie non gode di un privilegio ma esercita un suo diritto costituzionale. Oggi le famiglie meno abbienti hanno perso questo diritto perché l'esborso economico è al di là della loro portata».

L'allarme è lanciato. «Domani - insiste Gontero - presenteremo alla Camera un rapporto da cui si evince che l'Italia è solo al quarantasettesimo posto per la libertà di educazione su un totale di circa centotrenta Paesi esaminati. Siamo indietro, terribilmente indietro e non mi dilungo sulla problematica relativa agli studenti disabili. Qui i costi crescono ancora, perché devono intervenire i docenti di sostegno, ma ancora una volta lo Stato concede i fondi con il contagocce e ci lascia soli. Il disagio del vescovo di Ferrara è quello di tutti noi, genitori che non vogliono perdere il diritto di scegliere la scuola dei nostri figli. Ci stanno uccidendo e l'Imu è solo l'ultima tegola che ci è caduta in testa».

La partita si fa sempre più dura. Del resto, nella sua lettera al capo del Governo, monsignor Negri afferma che in Italia «non c'è mai stato un clima di autentica libertà di educazione e di scuola». Prima, però, il sistema reggeva: ora si combatte per la sopravvivenza di un patrimonio che, sia detto senza retorica, rappresenta una ricchezza straordinaria. Ma servono altre risorse. E ci vorrebbe uno scatto della politica che invece lascia ai giudici l'ultima parola.

E decreta così la morte di asili e licei che sono sopravvissuti a tutto: al fascismo e all'ideologia comunista, ma non alle gabelle dello Stato esattore.

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