Politica

Stelle e strisce in lurex Così la bandiera Usa colora top e giubbotti

Alla sfilata di Tommy Hilfiger più di tremila spettatori. Lo show sembra un festival rock

di

Los Angeles «America first» sembrano dire le top model vestite a stelle e strisce durante la fantasmagorica sfilata di Tommy Hilfiger a Venice Beach, la spiaggia di Los Angeles che simboleggia lo stile di vita californiano.

Qui si danno appuntamento i migliori skaters del mondo e la gente esce dall'ufficio a piedi nudi con una tavola da surf sotto il braccio per andare a volare sulle onde. Sempre qui nel 1965 due studenti della UCLA (University of California Los Angeles) decidono di formare una band e di chiamarla come il verso di William Blake che fa da titolo a un saggio di Aldous Huxley: Le porte della percezione. Passeranno alla storia come The Doors e basta, ma Jim Morrison alla percezione ci credeva davvero come tutti quelli che si perdono per ritrovarsi davanti ai tramonti di Venice Beach.

È l'unica cosa che l'impeccabile organizzazione dell'evento battezzato Tommyland non riesce a far vedere ai 3000 invitati alla sfilata (1000 vip e 2000 consumatori) perché invece del sole nel cielo cala una spessa nebbia di condensa che avvolge tutto: l'enorme ruota panoramica, il palcoscenico su cui a fine sfilata si esibirà Fergie, i banchetti del cibo da strada, 9000 metri quadri di spazio allestito. Ci sono quelli che ballano sui trampoli, graffittari, mangiatori di fuoco e giocolieri: la stessa coloratissima umanità che sta al di là delle transenne. Lo stilista racconta che questo incredibile show strizza l'occhio all'atmosfera e allo stile dei grandi festival rock tipo Coachella e Burning Man ferma restando quella svolta digitale che nessun altro al mondo ha saputo e voluto dare con tanto vigore al proprio brand.

Ecco quindi la collaborazione con Gigi Hadid, la top con 30 milioni di followers sui social media e manco uno che le dica di rimettersi a mangiare perché era molto più bella con qualche chilo in più. Certo per sfoggiare il delizioso crop top a righe bianche, rosse e blu (nome in codice Global Stripe ed è un tipico dettaglio di Hilfiger elevato a leitmotiv) non ci vuole un filo di pancia soprattutto se sotto infili un paio di jeans in pelle letteralmente incollati addosso. Le prime 25 uscite dello show rappresentano la collezione TommyxGigi creata in tandem dal designer e dalla top, poi ci sono altri 30 modelli della Hilfiger Collection. Pare che tutto sia nato da una polo da rugby degli anni '70 recuperata nell'archivio del brand, un immenso edificio a forma di uovo tra Brooklyn e Long Island. A noi sembra piuttosto che sia la bandiera a stelle e strisce trasformata in cardigan di lurex, giubbotto da college altrimenti detto Varsity, gioco cromatico oppure polsiera. Inevitabile quindi pensare al panamericanismo del neo presidente anche se poi gli ospiti (tra cui Lady Gaga) trovano sulla sedia la bandana bianca con la scritta #tiedtogether da legare al polso per supportare l'America che accoglie e «lega insieme».

Un portavoce della maison sostiene che non è un'iniziativa contro Trump e pazienza per l'ipocrisia perché al grido di «Grab your wallet»(letteralmente «tieni stretto il tuo portafoglio») un sito molto visitato pubblica elenchi di marchi da boicottare perché favorevoli o in qualche modo collegati al presidente. Insomma, se ne vedranno delle belle in questa settimana della moda invernale a New York cominciata con una sfilata di moda estiva a Los Angeles. «Non torneremo indietro, a settembre troveremo un'altra meta, magari anche l'Italia, per spettacolarizzare al massimo il nostro show visibile e comprabile in tempo reale in tutto il mondo» conclude lui snocciolando dati impressionanti sull'evento dello scorso settembre che ha dato l'avvio alla nuova strategia. Tanto per cominciare il fatturato del marchio è cresciuto del 23%, il business online ha fatto un balzo del 900% sul sito Tommy.com, hanno avuto 2,2 miliardi di social comments alla collezione.

Non per niente si sono potuti permettere uno show costato 6 giorni di allestimento, una spesa che probabilmente supera i tre milioni di dollari e soprattutto uno sforzo logistico pazzesco.

Commenti