Politica

La storia d'Italia in 400 fotografie

Anna Maria Greco

Roma «Con questa mostra fotografica noi figli abbiamo voluto ricostruire un'immagine di Giulio Andreotti più vicina alla realtà di quella che a volte viene rappresentata da chi lo conosce soprattutto per luoghi comuni». Stefano è il terzo dei quattro figli dello statista che incarna la Prima Repubblica e racconta che tutto è nato da una piccola riunione familiare a Roma, per decidere come ricordare il centenario della nascita del padre: 1919-2019.

Qualche mese fa Marilena, Lamberto, Stefano e Serena hanno concordato che Giulio «un ricordo se lo meritava e lo volevano tante persone che incontriamo quotidianamente e ce ne parlano con affetto, stima e riconoscenza, anche giovani che non l'hanno mai conosciuto ma per i quali è importante». All'inizio pensavano a qualcosa di privato, una messa con gli amici, poi sono arrivate «molte sollecitazioni a fare qualcosa di pubblico».

C'era da colmare un vuoto, perché quando l'Istituto Sturzo, cui Andreotti nel 2007 ha donato i 3700 faldoni del suo archivio, ha chiesto al ministero dei Beni Culturali di organizzare la commemorazione ha ottenuto un no. Così i figli si sono mossi da soli, rivolgendosi all'amico Alessandro Nicosia, organizzatore di grandi mostre d'arte, monografiche su personaggi come Agnelli, Fallaci, Pavarotti, Fellini, Sordi e su anniversari come i 60 anni della Repubblica, i 50 della Corte costituzionale, i 150 dell'Unità d'Italia. «È arrivata la piena disponibilità della presidente Elisabetta Casellati, con il patrocinio del Senato, quindi si può dire che lo Stato è rappresentato», sottolinea Stefano.

Nicosia ha pensato di fare non una mostra fotografica ma due. «La prima - spiega- è più istituzionale e sarà inaugurata lunedì 14 nella biblioteca Spadolini del Senato dalla presidente Casellati. Si chiama Una vita per lo Stato e fino al 10 febbraio esporrà un centinaio di foto e filmati dell'Istituto Luce e delle Teche Rai che raccontano l'uomo pubblico dal 1945, 27 volte ministro, 7 capo di governo fino all'ultima immagine in cui, da senatore a vita, presiede l'assemblea di Palazzo Madama». Significativa ma riduttiva la prima mostra si completa con la seconda, «Immagini di una vita», con 400 foto, che si aprirà il 15 gennaio al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, presenti il vescovo Rino Fisichella, Gianni Letta, Stefano e Serena Andreotti. «Fino al 17 febbraio - spiega Nicosia - proporrà una narrazione diversa, divisa in sezioni, dalla vita privata (con il piccolo Giulio sul seggiolone o che gioca a ping pong) ai 70 anni di politica italiana, dagli incontri con 70 capi di Stato al rapporto con la Chiesa e tutti i Papi conosciuti, dai legami con personaggi come Guttuso, De Chirico e la Montalcini al capitolo sport con le Olimpiadi del '60, fino alle caricature e alle lettere con Madre Teresa, Bush padre e figlio...».

Le immagini più significative sono ora in un libro edito da Skira. Stefano è molto affezionato alle foto del padre con loro bambini, ma custodisce gelosamente a casa quella dell'abbraccio forte con Madre Teresa. «C'era un bellissimo rapporto, lei gli è stata sempre vicinissima, anche nei momenti difficili». Poi quella in una piazza San Pietro deserta con Giovanni Paolo II, quella con Sordi prima che facesse la comparsa nel film «Il tassinaro» e quelle con avversari come Natta, Pajetta, Amendola. «Ridono, sembrano amici stretti.

Forse la politica prima era molto diversa dalla rissa continua di oggi», dice Stefano.

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