Politica

Strage sul San Bernardo Valanga uccide 3 italiani a pochi metri dal rifugio

Non c'era allerta slavine, un percorso facile, il crollo nell'unico tratto pericoloso. Gravi altri due scialpinisti

La giornata non era certo di quelle migliori per avventurarsi in montagna, ma almeno sul fronte valanghe l'allerta era minima: «2», su una scala da 0 a cinque. Invece proprio una valanga li ha traditi. Ed è stata una strage: tre morti e due feriti, uno in condizioni gravi, l'altro invece non preoccupa i medici dell'ospedale di Martigny.

La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di ieri sul versante svizzero dalla vetta di La Combe des Maures, sul Gran San Bernardo.

Le vittime sonno sciescursionisti italiani e - da quanto si apprende dalle autorità elvetiche -, erano diretti sci ai piedi verso il rifugio del Gran San Bernardo. Intorno alle 13.40, dalla cima della montagna si è staccata una massa di neve larga un centinaio di metri e lunga quasi 300, un gigante assassino che non lasciato loro alcuna possibilità di fuga. Il portavoce della polizia cantonale vallesana, Jean-Marie Bornet, di fronte alla stampa, parla di soccorsi «rapidi e tempestivi» nonostante le difficili condizioni meteo. Vento forte e nebbia che hanno ostacolato l'intervento degli elicotteri.

«Alcuni dei malcapitati escursionisti sono stati dissepolti da più di due metri e mezzo di profondità», ha detto Bornet all'Ats. Ai soccorsi hanno partecipato una trentina di persone e diversi elicotteri di Air-Glaciers.

Per tutto il pomeriggio le notizie sulla sorte dei nostri connazionali si sono inseguite in modo confuso e decisamente poco «svizzero». Ovvero nell'incertezza. Sulle prime il sindaco di Bourg Saint Pierre ha parlato genericamente di «vittime»; poi la polizia cantonale lo ha smentito spiegando che erano tutti salvi: quattro illesi e un solo ferito lieve. Versione poi cambiata dalla stessa polizia: quattro in rianimazione, un ferito lieve. Infine, alle 18,30, la drammatica rettifica, quella a cui nessuno avrebbe voluto credere: tre morti e un ferito gravissimo. Solo il quinto sciatore portato in ospedale non è in pericolo di vita.

L'incidente è avvenuto in una località il cui nome suona come triste presagio: La Combe des Morts, ovvero «la valletta dei morti», poco sotto l'ospizio, a circa 2000 metri di quota. Una classica dello scialpinismo. Un percorso facile che parte dall'uscita del tunnel del Gran San Bernardo, vicino ai vecchi impianti del Super Saint-Bernard. La salita avviene quasi esclusivamente lungo una strada asfaltata e ricoperta di neve, senza particolari pendenze. Eppure ieri è accaduto l'imponderabile.

Quello di ieri è l'ennesimo incidente dopo le nevicate delle ultime due settimane che hanno ispessito il manto nevoso aumentando però contemporaneamente il pericolo di slavine.

Solo venerdì in Valgrisenche, in Valle d'Aosta, un'altra comitiva era stata travolta da una valanga: intrappolati sotto la neve una guida alpina e una escursionista che sono stati salvati dagli stessi compagni di cordata.

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