Cronache

Strage di Viareggio, l'accusa: "A Moretti 15 anni e 6 mesi"

Strage di Viareggio, l'accusa: "A Moretti 15 anni e 6 mesi"

Quindici anni e sei mesi. È la condanna chiesta per Mauro Moretti dal pm di Lucca Salvatore Giannino, al termine della sua requisitoria, durata tre udienze, nel corso del processo d'appello a Firenze per la strage ferroviaria di Viareggio (Lucca), che il 29 giugno 2009 causò 32 morti, tra cui diversi bambini.

Moretti era sia amministratore delegato di Rfi che di Fs quando il giorno del disastro, poco prima di mezzanotte, il convoglio merci 50325 che da Trecate (in Piemonte), trasportava gas propano liquido diretto a Gricignano, in provincia di Caserta, deragliò all'altezza della stazione, mentre viaggiava 90 chilometri orari. Di lì a poco si scatenò l'inferno. La frattura di un assile (un fusto di acciaio che collega due ruote sotto a una cisterna) causò il disastro. La cisterna, infatti, si squarciò mentre il treno era in corsa provocando la fuoriuscita del gpl, avvolgendo con le fiamme le vie adiacenti la stazione e le persone che in quel momento erano per strada o nelle loro case.

Il pm Giannino ha chiesto inoltre 14 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia. Le richieste considerano 6 mesi di taglio per la prescrizione di alcuni reati.

Il processo di primo grado si era concluso a Lucca il 31 gennaio del 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni. Moretti, in particolare, era stato condannato a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato, mentre Michele Mario Elia, in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana, ha subito una condanna a 7 anni e 6 mesi, come Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia. Fino a ieri il sostituto procuratore generale Lucaina Piras aveva formulato le richieste di condanna, da 7 anni e 6 mesi a 8 anni e 10 mesi, soltanto nei confronti degli imputati tedeschi e austriaci, amministratori e tecnici di Gatx Rail Austria, la società titolare del carro che sviò e prese fuoco, e Officine Jugenthal di Hannover, dove fu fatta la manutenzione dell'asse del vagone.

Ieri il pm Giannino si è avvalso anche di un video, durante la sua requisitoria, che mostra le condizioni del carro, la cui rottura provocò la strage, e i mancati controlli sui fornitori dei mezzi rotabili. Mancati controlli per i quali, secondo l'accusa, sarebbero responsabili proprio Moretti e Elia. «Rinuncio alla prescrizione - ha dichiarato l'ex ad - lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore.

Lo faccio perché ritengo di essere innocente».

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