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La strategia dei dissidenti M5S: evitare le espulsioni di massa

Impugnato il regolamento, la palla ai giudici di Roma

La strategia dei dissidenti M5S: evitare le espulsioni di massa

Roma - La paura corre veloce, dai meetup fino ai banchi del Parlamento. E, in vista delle Politiche, dal Tribunale di Roma potrebbe arrivare un provvedimento «salva-dissidenti». Il 26 gennaio è stata presentata ai giudici la richiesta di sospensiva, a fini cautelari, del regolamento del Movimento Cinque Stelle, votato sul blog nell'ottobre scorso. Quindi, un provvedimento d'urgenza, volto a sospendere immediatamente il nuovo strumento che regola la vita interna del Movimento. E qui ritornano la paura, e l'eventualità di un ritorno al voto per il rinnovo delle Camere, magari a giugno prossimo. «Se non si vota domani, si vota dopodomani», è il ragionamento che circola tra dissidenti, non allineati e reintegrati, «e il regolamento, che dà ampi poteri discrezionali a Grillo, potrebbe essere utilizzato a fini politici, per reprimere il dissenso in vista delle parlamentarie». Infatti, sale la febbre del voto anticipato anche tra i pentastellati, e la platea dei candidabili per la consultazione che si svolgerà online per scegliere i futuri «portavoce» è pressoché infinita. Dice un attivista: «Per molti l'obiettivo di un posto in Parlamento è lo scopo unico della militanza nel Movimento». Soprattutto se alle urne il Cinque Stelle raccoglieranno ancora più voti di quelli conquistati nel 2013. Magari «il risultato del 40 per cento» evocato dallo stesso Beppe Grillo.

Il timore che circola tra alcuni grillini è che si possa ripetere quanto accaduto per alcuni candidati alle comunarie, espulsi e poi reintegrati. Insieme al garante Beppe Grillo, a decidere sulle espulsioni, secondo il nuovo regolamento impugnato, sarà chiamato il collegio dei probiviri. I probiviri sono, anche loro, tre parlamentari: la senatrice catanese Nunzia Catalfo, la deputata di Brescia Paola Carinelli e il deputato Riccardo Fraccaro, fondatore del meetup di Trento. Tutti e tre i nomi sono stati indicati da Grillo e poi ratificati con un voto sulla piattaforma Rousseau. E tutto accade mentre, caos romano a parte, il Movimento è in fibrillazione. Proprio in alcune roccaforti del grillismo delle origini: in provincia di Bologna si segnalano dimissioni di consiglieri comunali, e a Genova, città di Grillo, lasciano tre consiglieri storici. Tra cui il candidato sindaco del 2012 Paolo Putti. Così come in Parlamento aumentano i malpancisti, soprattutto dopo la decisione di Grillo di vietare agli eletti di Montecitorio e Palazzo Madama interviste e dichiarazioni senza il lasciapassare dello staff comunicazione. La senatrice Elisa Bulgarelli, bolognese e considerata anche vicina al sindaco di Parma Federico Pizzarotti scrive su Facebook: «Vedere la parola eletto sul Blog mi ha fatto sobbalzare». E condivide un comunicato di Grillo di agosto 2011.

Stesso post rilanciato dalla senatrice napoletana Paola Nugnes.

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