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Il Sud Italia ultimo in Europa per l'occupazione femminile

Sicilia, Campania, Calabria e Puglia le peggiori dell'Ue Secondo Eurostat le difficoltà maggiori per le under 35

Il Sud Italia ultimo in Europa per l'occupazione femminile

Roma Livello di istruzione più basso, pochi asili nido, servizi sociali inesistenti, nessuna condivisione con il partner del carico familiare anche quando nascono i figli. Sono molte e complesse le cause della marcata disoccupazione femminile nel Sud d'Italia e all'orizzonte non si vedono soluzioni perché mancano addirittura le proposte. Intanto ancora una volta gli studi di Eurostat attraverso le cifre raccontano un paese spaccato in due dove il dato nazionale dell'occupazione femminile è, sì, basso: 48,9 ma comunque superiore di quasi 10 punti a quello drammatico della Sicilia dove soltanto il 29,2 per cento delle donne risulta occupato. Dunque la nostra Costituzione è disattesa fin dal suo primo articolo che recita «L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro». Lavoro come diritto purtroppo ampiamente negato visto che per le donne del Sud in particolare l'occupazione resta una chimera.

Le tabelle Eurostat riferite ai tassi di occupazione nelle regioni europee nel 2017 rivelano che le ultime quattro regioni in Ue per tasso di occupazione femminile sono tutte nel Mezzogiorno d'Italia. Il primato negativo come già scritto spetta alla Sicilia con appena il 29,2 per cento delle donne tra i 15 e i 64 anni occupato. Poi c'è la Campania, 29,4; la Calabria, 30,2; la Puglia, 32. Bisogna arrivare al quinto posto per uscire dall'Italia e tuffarsi nell'Oceano Indiano dove La Mayotte, regione d'oltremare francese registra un 32,5 per cento di donne al lavoro.

L'occupazione femminile è cresciuta negli ultimi anni in Italia con un più 2,4 punti tra il 2013 e il 2017 arrivando al 48,9. Ma le percentuali nazionali arrancano dietro a quelle europee che invece sono salite di 3,4 punti: dal 58,7 al 62,4 nello stesso intervallo di tempo. Ed è il Sud a trascinare in basso la media. Nel Mezzogiorno l'occupazione femminile dal 2013 al 2017 è passata dal 30,7 al 32,3 medio con una crescita di appena 1,6 punti.

Le più in difficoltà sono drammaticamente proprio le più giovani, ovvero la fascia d'età tra i 25 e i 34 anni. In Europa lavora il 70,5 per cento delle donne in questa fascia di età ma in Italia la media si ferma al 52,7. Ma se guardiamo al dato analitico vediamo che al Sud la percentuale di occupate è del 34,2 con la Calabria e la Sicilia che non arrivano al 30. Quindi meno di tre donne giovani su dieci lavorano. Ad esempio a Bolzano si registra per l'occupazione femminile il 65,9 delle occupate dato addirittura superiore alla media europea. Le aree dove l'occupazione femminile è più alta sono in Germania, dove si registra il 76,1 nel Brandenburgo e in Finlandia con l'80,4 nell'Aland.

Le cose non vanno meglio guardando il dato dell'occupazione complessivo tra i 15 e i 65 anni. Fanalino di coda è la Mayotte 39,2. Ma subito dopo salgono sul podio dei peggiori la Sicilia 40,6, la Calabria 40,8 e la Campania 42.

E così l'Italia risulta il penultimo paese in Europa per occupazione totale: 58 per cento contro il 67,6 Ue.

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