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Sui vaccini obbligatori il governo si spacca. E le famiglie protestano

Lorenzin: "A scuola solo se immunizzati". Fedeli non ci sta: "Sacro il diritto allo studio"

Sui vaccini obbligatori il governo si spacca. E le famiglie protestano

Roma - Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, accelera sull'introduzione dell'obbligo di vaccinazione per la frequenza a scuola ma Palazzo Chigi frena. La Lorenzin ieri ha annunciato che oggi avrebbe portato in Consiglio dei ministri un decreto per imporre la profilassi da zero a 16 anni lungo tutto il periodo della scuola dell'obbligo. Nonostante il ministro avesse chiaramente precisato che il testo sull'obbligo sarebbe stato soltanto discusso in via preliminare, l'annuncio è apparso comunque una forzatura visto che sul tema all'interno dell'esecutivo ci sono posizioni distanti. E infatti da Palazzo Chigi poco dopo è stato precisato che in cdm non era «previsto alcun testo di legge relativo ai vaccini». Imporre la profilassi lungo tutta la scuola dell'obbligo, fanno notare fonti di Palazzo Chigi, è questione spinosa che presenta addirittura profili di incostituzionalità. Una divergenza di posizioni che avrebbe provocato un certo nervosismo al Nazareno, anche perché l'ex premier Matteo Renzi si è speso moltissimo in difesa della prevenzione in contrasto con il leader grillino Beppe Grillo. Renzi ha quindi ribadito la posizione del Pd a favore dell'introduzione dell'obbligo. Prudente la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che deve prima di tutto garantire il diritto allo studio. Pur condividendo la necessità della prevenzione per la Fedeli non sarebbe ipotizzabile chiudere la porta della scuola a chi non è vaccinato. Dunque precisa il ministero dell'Istruzione pur condividendo la necessità delle vaccinazioni «si deve trovare il modo per garantire il diritto costituzionale all'istruzione». Occorre tener contro poi anche del diritto a rifiutare le cure anch'esso garantito dalla nostra Carta che però potrebbe essere contemperato dal dovere delle istituzioni di tutelare la salute pubblica. Come si vede una questione complessa che dovrà affrontare un cammino con molti ostacoli. L'idea dell'obbligo alla vaccinazione non è ampiamente condivisa mentre è più accettato il principio della «raccomandazione». Il testo della Lorenzin pur non essendo all'ordine del giorno arriverà comunque oggi sul tavolo del governo per aprire un confronto preliminare che si presenta però molto complesso. La fretta della Lorenzin per la verità non è del tutto ingiustificata. Il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza ha avuto come conseguenza un boom dei casi di morbillo, addirittura 2.220 dall'inizio dell'anno, una vera e propria epidemia, che ha fatto finire l'Italia nella lista nera degli Usa. Dunque la Lorenzin ha deciso che sul fronte della profilassi occorre una posizione rigorosa da parte delle istituzioni, che devono assumersi il rischio prendere anche decisioni impopolari come quella per l'appunto contenuta nella sua proposta: obbligo di vaccinazione per la frequenza scolastica. Il boom dei casi di morbillo su tutto il territorio indotto molte Regioni a introdurre l'obbligo della profilassi per il nido e la materna.

Pronti alla rivolta contro l'obbligo sia le famiglie del Moige sia il Codacons che minaccia di ricorrere alla corte Ue.

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