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"Sul Mes ci stanno prendendo in giro": la Lega abbandona riunione capigruppo

La Lega ha abbandonato la conferenza dei capigruppo del Senato: "Sul Mes ci prendono in giro". FI e FdI restano al tavolo

"Sul Mes ci stanno prendendo in giro": la Lega abbandona riunione capigruppo

Erano in corso i lavori della conferenza dei capigruppo del Senato. Tanti i temi da affrontare, tra cui il Mes e la calendarizzazione dell'informativa del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Proprio il nodo relativo al Fondo salva-Stati, la stessa misura che sta spaccando il governo giallorosso dall'interno, ha scatenato le ire della Lega, che ha abbandonato il tavolo contrariamente a Forza Italia e Fratelli d'Italia, rimasti al loro posto.

Come riportano fonti di maggioranza, la decisione del Carroccio è arrivata mentre si stava discutendo del Mes e della presenza in Aula del ministro Gualtieri. Il gruppo guidato da Matteo Salvini, riferiscono le stesse fonti, ha contestato la proposta della maggioranza di portare il titolare del Mef nella sola commissione, mentre il centrodestra ha chiesto una informativa in aula.

"Ci prendono in giro, il ministro Gualtieri sul Mes da disponibilità a venire in aula e la maggioranza dice che va bene in commissione", ha dichiarato all'AdnKronos, Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato della Lega, dopo aver lasciato i lavori della capigruppo di Palazzo Madama, sul tema del Mes. "Mai visto un atteggiamento simile", ha aggiunto.

In altre parole, la Lega vorrebbe che Gualtieri facesse un passaggio in Aula, mentre per la maggioranza è sufficiente che l'audizione del ministro dell'Economia si svolga davanti alle commissioni Finanze e Affari Ue, dal momento che un voto in assemblea - spiegano i Dem - è già previsto il 9 dicembre dopo le comunicazioni di Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo.

In ogni caso l'aula del Senato voterà con il calendario se il ministro dell'Economia Gualtieri interverrà in commissione o in aula sul Consiglio europeo del 10. Questo è quanto stabilito dalla capigruppo di palazzo Madama. La presenza in aula del premier Conte è stata già calendarizzata il giorno 9 sullo stesso argomento.

Tensione alle stelle

Negli ultimi giorni la temperatura intorno al Mes è salita alle stelle, anche e soprattutto in vista dell'approssimarsi della riunione dell'Ecofin, chiamato a dare il via libera all'accordo europeo sulla riforma del Fondo salva-Stati. Non a caso è ripartito anche il braccio di ferro all'interno della maggioranza sul fatto di accedere o meno allo strumento del Fondo salva-Stati.

Il premier Conte si trova in mezzo a due fuochi, costretto a mediare tra l'asse Pd-Italia Viva, entrambi favorevoli al Mes, e il Movimento 5 Stelle, contrario. Il tempo scorre e l'appuntamento di lunedì, a Bruxelles, infatti è considerato da alcuni il primo step verso la richiesta di accesso al Meccanismo europeo di stabilità. In realtà, precisano dalla maggioranza, si è solo in presenza della ratifica di un accordo europeo sulla necessità di rivedere il meccanismo che non comporta alcun automatismo ai fini dell'utilizzo dello strumento europeo.

Gualtieri proverà a spiegarlo anche alle Camere, prima di recarsi a Bruxelles, dando corso alla clausola votata nel dicembre 2019 che impegnava il governo ad informare le camere prima di ogni passo sulla questione Mes. Malgrado questo, gli animi nella maggioranza sono tutt'altro che rasserenati anche perchè il premier Conte ha confermato la sua linea: "Accedere al Mes? Abbiamo tantissime risorse, dobbiamo saperle spendere, abbiamo ingenti risorse nella legge di bilancio, abbiamo i fondi strutturali europei".

Nel frattempo Pd e Italia Viva continuano a chiedere con forza di utilizzare quella linea di credito per risollevare i destini di una sanità pubblica stremata da anni di tagli e dalla crisi pandemica.

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