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Il suo stile come un'opera d'arte. Quella volta nuda alla Prima della Scala

Il gusto formato con Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano A Milano venne bloccata: indossava solo un mantello di raso rosso

Il suo stile come un'opera d'arte. Quella volta nuda alla Prima della Scala

di Daniela Fedi

Aveva spesso uno stile discutibile, ma era talmente alta, bella e simpatica che poteva davvero permettersi di tutto. Per altro Marina Ripa di Meana conosceva benissimo i paradigmi della moda visto che, subito dopo gli studi, ha aperto un atelier in piazza di Spagna con la sua miglior amica dell'epoca: Paola Ruffo di Calabria. In seguito la giovane nobildonna calabrese sarebbe diventata regina del Belgio, mentre lei che non aveva neanche una goccia di sangue blu, avrebbe ottenuto prima il titolo di duchessa grazie al matrimonio con Alessandro Lante della Rovere, poi quello di marchesa per via delle seconde nozze con Carlo Ripa di Meana. Gianni Agnelli l'aveva definita la più bella del reame e questo è anche il titolo di uno dei 15 libri che ha scritto su se stessa. Dal primo (I miei primi 40 anni, Minerva Edizioni 1988) è stato tratto anche un film dei Fratelli Vanzina con Carol Alt nei suoi succinti panni.

Scandalizzò e divertì l'Italia per il racconto disinibito degli anni in cui frequentava la cosiddetta scuola di Piazza del Popolo come amante dell'artista Franco Angeli e amica di Tano Festa e Mario Schifano. Il suo gusto preciso e al tempo stesso paradossale si dev'essere formato in questo periodo, quando Giosetta Fioroni accostava tinte impossibili come rosso e rosa shocking, mentre Angeli e Schifano sotto l'effetto della droga creavano opere d'incredibile violenza espressiva. Fedele al motto di Oscar Wilde che dice «O si è un'opera d'arte o la s'indossa», Marina Punturieri comincia a indossare cappellini ai confini della realtà. A forma di ragno, di gabbia per gli uccellini, con un gigantesco pappagallo rosso impagliato che si arrampica su una tempia oppure grandi e colorati come i dischi volanti dei fumetti, i suoi cappelli sono stati oggetto di una bella mostra romana nel 2014. La sua ultima apparizione in pompa magna risale allo scorso ottobre quando è comparsa sul red carpet del Festival del cinema di Roma con un superbo cerchietto di piume nere tra i capelli insolitamente candidi che rendevano ancor più drammatico l'abito da sera pure nero e pieno di piume. In seguito ha posato con il marito Carlo per una foto a favore di Dell'Utri: in lotta con il tumore da 16 lunghi anni la signora era ancora capace d'impegnarsi per una causa in cui credeva. L'ha fatto mille volte per gli animalisti, arrivando a posare nuda a 55 anni suonati nel 1996 per una discutibile campagna del fondo internazionale per la protezione degli animali. Tra le sue gambe chilometriche con il delta di Venere in primissimo piano si leggeva «È l'unica pelliccia che non mi vergogno d'indossare». Ci sono stati tamponamenti a catena nei viali di Roma e Milano dove erano affissi i famosi manifesti grandi 6 metri per 3.

Comparve nuda sotto a un mantello di raso anche durante una Prima della Scala cui non poté partecipare perché fermata per oltraggio al pudore.

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