Politica

«Il super-ricercato Salah in contatto con un legale»

Si tratterebbe di un avvocato belga che si era detto pronto a difendere il terrorista

Il super-ricercato alla ricerca di un avvocato. Salah Abdeslam, il latitante most wanted delle stragi del 13 novembre a Parigi, unico sopravvissuto degli attentati di fine anno sul suolo francese, avrebbe contattato un noto avvocato di Bruxelles. «Al momento si tratta di una voce alla quale non intendiamo reagire», ha spiegato la Procura federale della capitale belga. Ma l'agenzia di stampa Belga, citando fonti ben informate, fa il nome del presunto legale scelto dal terrorista. Si tratterebbe di Sven Mary, che ieri si è rifiutato di commentare la notizia ma che lo scorso dicembre aveva detto al quotidiano Le Soir di essere disponibile ad assumere la difesa di Abdeslam. «Quello che mi motiva - aveva detto il penalista a Le Soir - è battermi contro l'arbitrio e gli abusi di potere. E qui ci siamo in pieno. Vi ricordate le conferenze stampa diffuse in diretta dalla procura federale, tutti i giorni, e perfino le notti, che hanno seguito gli attentati di Parigi? Sono rimasto nauseato da questo voler cavalcare la paura per ottenere più potere. Se domani Salah Abdeslam me lo chiedesse, accetterei di essere il suo avvocato», aveva aggiunto Mary, 44enne star del foro di Bruxelles. Unico sopravvissuto del gruppo di terroristi autori degli attentati di Parigi, Abdeslam è riuscito a far perdere le sue tracce. Subito dopo gli attentati aveva chiamato due amici del quartiere multietnico bruxellese di Molenbeek, dove è nato e cresciuto, per farsi venire a prendere in macchina. I due lo hanno depositato a Laeken, alla periferia della capitale belga. Qui è salito sull'auto di un altro amico che lo ha condotto nel quartiere di Schaerbeek. Gli inquirenti hanno poi individuato l'appartamento dove si sarebbe nascosto, ma ormai Abdeslam era scomparso. E, malgrado sia una delle persone più ricercate d'Europa, sembra essere svanito nel nulla. Fratello minore di Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere al bistrot Comptoir Voltaire, Salah ha svolto un ruolo nell'organizzare la logistica degli attacchi. Ma rimangono aperte molte domande su cosa abbia fatto esattamente la notte del 13 e perché sia sopravvissuto. Alcuni hanno ipotizzato che non abbia voluto farsi saltare in aria e si debba quindi nascondere anche dallo Stato Islamico. Sicuramente avrebbe molto da raccontare agli inquirenti sull'organizzazione degli attentati.Intanto nelle ultime 48 ore nuove rivelazioni sono arrivate dal Belgio sugli attentati di Parigi. Gli inquirenti hanno localizzato tre alloggi in Belgio usati dagli autori degli attacchi di Parigi e che sono serviti come base logistica oltre a quello nel quartiere di Schaerbeek, in rue H. Bergé, già indicato la scorsa settimana e in cui si erano trovate le tracce proprio del latitante Salah Abdeslam e un paio di cinture per attacchi kamikaze. Gli altri due sono a rue du Fort, a Charleroi, e una casa a rue Radache ad Auvelais, provincia di Namur. Secondo il procuratore federale, l'appartamento di Schaerbeek è stato affittato sotto falsa identità, a nome di Fernando Castillo, il primo settembre 2015 e per un periodo di un anno. Infine, la casa di Auvelais, affittata per un anno il 5 ottobre 2015 a nome di Soufiane Kayal. Questa stessa falsa identità è stata utilizzata da una delle due persone prese da Salah a Budapest il 9 settembre 2015 e portate a Bruxelles. Gli affitti sono stati tutti pagati in contanti ai proprietari.

La procura inoltre fa sapere che prima degli attentati, in prossimità delle abitazioni di Charleroi e Auvelais, circolava la Seat Leon usata più avanti per commettere gli attacchi.

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