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Svezia, in sciopero dalla scuola per il clima

Greta Thunberg presidia il Parlamento da 15 giorni. «Gli adulti se ne fregano»

Svezia, in sciopero dalla scuola per il clima

Quando Greta Thunberg ha sentito parlare per la prima volta di surriscaldamento globale, si è detta che non era possibile che esistesse qualcosa di così pericoloso per l'umanità. Perché in quel caso tv, giornali e conversazioni sarebbero state monopolizzate dall'argomento. E invece no, non era così e non è così oggi: di ambiente si parla poco, e quando lo si fa non si dà ascolto alle tesi degli esperti ma si minimizza il tutto con la scusa che la Svezia è un «esempio da seguire» e che al massimo il suo compito deve essere quello di aiutare gli altri Paesi a diventare più simili a Stoccolma. Greta, però, non la pensa allo stesso modo e nonostante i suoi 15 anni - o forse proprio per quello - ha iniziato uno sciopero dalla scuola per sensibilizzare i suoi connazionali sul tema. Da due settimane ogni giorno si siede fuori dal Parlamento svedese e distribuisce volantini. E lo farà almeno fino al 9 settembre, giorno delle elezioni in Svezia. Nel frattempo si mantiene in pari con i compagni di classe studiando e facendo i compiti da sola, perché di tornare in classe non ne vuole sapere.

La protesta di Greta arriva dopo quella che per la Svezia è stata l'estate più calda degli ultimi 262 anni, cioé da quando esistono le rilevazioni. Incendi anomali hanno distrutto migliaia di ettari di terreni coltivati, facendo crollare del 29% la produzione nazionale di cereali rispetto all'anno scorso e causando disagi anche per quanto riguarda le riserve di mangime per gli animali. Per questo - e per il silenzio sul tema - la 15enne si è chiesta che senso avesse continuare a studiare quando «i fatti non contano più niente e i politici non ascoltano gli scienziati». «Sto scioperando perché nessun altro sta facendo nulla, è mio dovere morale fare quello che posso - ha spiegato la studentessa, che da quando aveva 12 anni non prende l'aereo e non mangia carne -. Voglio che la politica dia priorità alla questione climatica e la tratti per la crisi che è». La studentessa non ha paura di essere dura con il suo Paese: «La Svezia non è un modello da seguire: ogni anno emettiamo 11 tonnellate di CO2 pro capita, secondo il Wwf siamo ottavi nella classifica mondiale», spiega ai giornalisti dal suo presidio nel centro della capitale. Con il passare dei giorni a lei si è aggregata qualche decina di persone, tra cui alcuni genitori con bambini e uno dei suoi insegnanti, divisi sul sostenerla o meno.

La consapevolezza di Greta, favorita anche dalla madre attivista per l'ambiente, arriva proprio dai suoi 15 anni. E lei lo sa: «Quando voi pensate al futuro, non pensate oltre al 2050 - si legge in un suo scritto che sta circolando sul web -. Ma io, nella migliore delle ipotesi, per allora non avrò nemmeno vissuto metà della mia vita. Che cosa accadrà dopo?». Molto dipenderà dal governo che uscirà dalle urne di domenica prossima.

Con la coalizione di centrosinistra attualmente al governo, di cui fanno parte anche i Verdi, data come sfavorita rispetto alla destra radicale, che potrebbe invece registrare il record storico di voti.

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