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La svolta giustizialista di Giachetti in crisi

Il candidato rincorre il M5S sulle liste pulite: esclusa pure una paladina della legalità

La svolta giustizialista di Giachetti in crisi

Roma A forza di inseguire i grillini, il candidato sindaco del Pd Roberto Giachetti scivola in un eccesso di giustizialismo. Il suo passato radicale nulla ha potuto davanti alle regole che si è dato per tenere il passo con il Movimento 5 Stelle nella scalata al Campidoglio.

Liste pulite ha garantito e liste pulite saranno. Anche a costo di escludere una come Nathalie Naim, che pure avrebbe fortemente voluto tra i suoi, ma che ha il curriculum «macchiato» da una querela per diffamazione. E non importa se a denunciare la pasionaria del centro storico di Roma sono stati alcuni ambulanti contro i quali la Naim, una vera e propria paladina della legalità, combatte da tempo al fianco dei comitati di quartiere per far rispettare le leggi sugli spazi pubblici. Le regole sono regole per tutti. Giachetti lo spiega sulla sua pagina Facebook come è arrivato a mettere da parte i suoi principi garantisti per «tagliare in modo definitivo con certe abitudini del passato», pur nella consapevolezza che una diffamazione non è paragonabile ad altri tipi di pendenza. Deroghe non sono previste dal candidato sindaco del Pd neanche per una che facendo politica in certo modo si è fatta diversi nemici. «Sulle mie liste continuo a mantenere la stessa posizione di sempre», insiste Giachetti. Naim fuori, dunque. Senza appello.

Il primo a gioire del «ripescaggio» della consigliera da parte dei radicali, che l'hanno subito candidata nella loro lista, è proprio Giachetti, dopo che la sua esclusione gli aveva attirato un bel po' di critiche. Gli dà dell'«indifendibile» il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, paragonando la vicenda a quella di Rita Bernardini. La fedelissima di Pannella dovrebbe diventare garante dei detenuti in Abruzzo, ma il Movimento 5 Stelle locale non vuole a causa delle condanne che la Bernardini ha riportato in seguito alle sue azioni di disobbedienza civile.

Caso identico quello della Naim, ma questa volta a sollevarlo non sono i grillini ma il piddino Giachetti che, per non perdere il passo dei rivali, si irrigidisce sulle liste pulite creando un effetto paradosso.

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