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La svolta informale nel video di fine anno

Dalla sedia alle luci, il presidente ha voluto accorciare le distanze

La svolta informale nel video di fine anno

Roma È entrato nelle case degli italiani alla sua maniera, in punta di piedi, cercando di rivolgersi alla gente. Senza dilungarsi. Sobrio, elegante e misurato come sempre. Un discorso di fine anno durato dieci minuti quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, uno dei più brevi della storia del Quirinale, più di quello di Luigi Einaudi, che nel 1950 se le cavò in tre minuti.

Mattarella si rivolge agli italiani dal suo studio, ma sceglie di sedere su una poltroncina posta davanti ad una scrivania spoglia, senza computer, illuminata da una lampada cinese, non dietro, come a voler superare le barriere, accorciare le distanze tra le istituzioni e i cittadini. Rispetto agli altri anni cerca di dare un'idea di maggiore familiarità. Informale e leggermente meno ingessato nel leggere il gobbo. Anche la scenografia è senza eccessi, con il tricolore, la bandiera dell'Unione europea e lo stendardo presidenziale sullo sfondo e una decorazione natalizia poggiata su un'angoliera dorata. La regia lo riprende con inquadrature a piano americano per lasciargli maggiore libertà di espressione. Parla cercando di trasmettere tranquillità, Mattarella, anche se è turbato per l'aggravamento delle condizioni di salute di sua nipote, la critica d'arte Lea Mattarella, poi deceduta nella notte. Tutto concordato con il suo staff, con i portavoce e i capi struttura Rai, con quella grande macchina che si muove dietro ad ogni discorso presidenziale di fine anno. Accanto alle rievocazioni del passato, è la visione del futuro di questo presidente non più giovanissimo che colpisce chi lo ascolta. Un futuro che va preparato, compreso, rincorso per non farsi sopraffare dalla velocità delle innovazioni. E qui inevitabilmente il capo dello Stato aggancia il tema dell'incertezza che si accompagna ai cambiamenti, ma anche quello della consapevolezza di potere affrontare eventuali problemi facendo ognuno la propria parte.

Sarà ricordato come uno dei discorsi più brevi, ma anche per le frasi ad effetto utilizzate.

Quella sui ragazzi del '99, certo, ma soprattutto quella sulla nostra Costituzione intesa come una «cassetta degli attrezzi» per guidare i processi di mutamento.

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