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La svolta trumpiana dei sauditi: gli ebrei hanno diritto a uno Stato

Importante passo del principe Mohamed bin Salman

La svolta trumpiana dei sauditi: gli ebrei hanno diritto a uno Stato

Anche gli israeliani «hanno diritto alla loro terra» in cui vivere in pace. Non sarà ancora un riconoscimento dello Stato ebraico ma certamente è un bel passo avanti, specie se si considera che viene dal principe Mohamed bin Salman, erede (si suppone in tempi piuttosto brevi) al trono dell'Arabia Saudita.

Il giovane uomo (ha 32 anni) che a tappe ravvicinate sta rivoluzionando la realtà sociale e il posizionamento internazionale del suo Paese è in visita in questi giorni negli Stati Uniti, partner strategico ed economico di prima grandezza e di lunga data. Una visita preceduta da quella compiuta nel maggio dell'anno scorso da Donald Trump a Riad, che ha avuto come maggiore conseguenza il saldarsi di un'alleanza in funzione anti iraniana, con massicci acquisti di armi americane da parte dei sauditi.

Ieri, nel corso di un'intervista alla rivista The Atlantic, Mohamed è tornato a definire il leader supremo sciita iraniano, l'ayatollah Khamenei, «Hitler del Medio Oriente» e l'ha accusato di voler conquistare il mondo. Notoriamente Iran e Arabia Saudita si trovano ormai sull'orlo di un conflitto di estrema pericolosità, che da una dimensione regionale potrebbe tracimare su un piano globale. Proprio oggi ad Ankara si terrà un vertice tra il presidente turco Erdogan, quello russo Putin e quello iraniano Rohani che preoccupa molto i sauditi. In questo contesto, Riad e Gerusalemme, che hanno Teheran come nemico giurato comune, stanno superando storiche divisioni. Così si spiega ad esempio la recente concessione di Riad di permettere il sorvolo del territorio saudita agli aerei civili diretti in Israele, e le dichiarazioni di ieri del principe Mohamed sullo Stato ebraico.

Mohamed bin Salman è stato chiaro ed articolato sull'argomento. «Il nostro Paese non ha problemi con gli ebrei - ha detto -, le uniche preoccupazioni religiose riguardano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme est, annessa da Israele, che è il terzo sito più sacro dell'Islam, e «i diritti dei palestinesi». Ma a parte ciò, ha detto l'erede al trono saudita, «credo che ogni persona, ovunque sia, abbia il diritto di vivere in una nazione pacifica. Credo che palestinesi e israeliani abbiano il diritto di avere la propria terra». Va notato che l'intervista è stata concessa prima dei disordini al confine con Gaza che hanno provocato 18 morti tra i palestinesi, e che ieri il re Salman ha telefonato a Trump ribadendo «il sostegno di Riad alla causa palestinese».

RFab

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