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Tagli di stipendio ai parlamentari, Salvini frena il M5S: "Non è una priorità"

Il vicemprer grillino e Di Battista annunciano la mossa contro gli stipendi dei parlamentari. Ma Salvini li gela: "per la Lega le priorità degli Italiani sono cose anche più concrete"

Tagli di stipendio ai parlamentari, Salvini frena il M5S: "Non è una priorità"

Di Maio e Di Battista sciano insieme in montagna a simboleggiare l'unità ritrovata in casa Cinque Stelle e poi annunciano la prossime mosse del 2019, soprattutto per i primi mesi che porteranno alle elezioni europee. I due front-man del Movimento stanno cercando di accorciare il largo distacco che li separa dalla Lega, cui i sondaggi per ora assegnano diversi punti in più rispetto ai colleghi di governo grillini.

Per tentare la risalita, Dibba e Luigino hanno pensato di annunciare il taglio allo stipendio dei parlamentari, vecchio cavallo di battaglia degli eredi di Beppe Grillo. Bene. Peccato che per mettere in pratica le promesse occorra anche l'appoggio dell'alleato leghista. Matteo Salvini però ieri ha fatto sapere al vicepremier grillino che non considera la battaglia contro i benefit di onorevoli e senatori una "priorità".

"Giusto tagliare sprechi e spese inutili, è nel contratto di governo e lo faremo. Ma per la Lega le priorità degli Italiani sono cose anche più concrete - ha detto il ministro dell'Interno - avanti con il taglio delle tasse, estensione della Flat Tax e della pace fiscale, taglio della burocrazia e revisione del Codice degli Appalti, cancellazione definitiva della legge Fornero, approvazione dell'Autonomia e finalmente una legge nuova che garantisca il diritto alla legittima difesa". Di Maio e Dibba sono avvisati.

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