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Tajani, attacco al rigore Ma scoppia il caso dell'ambasciatore Usa

Prima l'appello alla crescita, poi il veto alla nomina di Malloch a Bruxelles: "È persona non gradita"

Tajani, attacco al rigore Ma scoppia il caso dell'ambasciatore Usa

Roma. «Non possiamo pensare di avere solo il pilastro del rigore e non quello della crescita: su questo l'Europa è sembrata debole». Il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ieri nel corso di un forum presso l'agenzia Ansa ha espresso la propria perplessità sull'eccessivo irrigidimento nelle politiche di austerità. Tajani, che è sempre stato un convinto europeista, non vuol certo contestare i Trattati, ma solamente sottolineare come l'aggiustamento dei conti possa essere conseguito meglio attraverso politiche di stimolo.

Questa presa di posizione è sicuramente un buon viatico per le ragioni dell'Italia dinanzi alle istituzioni comunitarie. Ma nella dichiarazione del numero uno del Parlamento Ue c'è di più: l'apertura di un dibattito sul superamento del «rigorismo» che la Bce ha in qualche modo già affrontato ospitando un workshop sul tema nello scorso dicembre. Al centro della discussione, infatti, è stato posto un saggio di tre economisti (due americani, House e Tesar, e uno svizzero Proebsting) sugli svantaggi dell'austerity. Secondo questo studio pubblicato negli Usa a settembre dell'anno scorso, il Pil dei «Piigs» (Grecia, Italia, Irlanda, Portogallo e Spagna) tra il 2010 e il 2014 si sarebbe contratto solo dell'1% se non si fossero adottate misure draconiane di taglio della spesa in quel periodo. Di conseguenza il rapporto debito/Pil si sarebbe incrementato di soli otto punti percentuali anziché 16 se non si fosse perseverato nella ricerca impossibile del pareggio di bilancio.

«La crisi ha bisogno di riposte e forse le risposte non sono state all'altezza finora», ha aggiunto Tajani, sottolineando come la mancata sintesi sulle grandi difficoltà dell'Europa (immigrazione, terrorismo e crisi) abbia finito con il far crescere movimenti populisti «che su queste impasse hanno raccolto consenso».

Ora Tajani è alle prese con una nuova difficoltà: le relazioni con la nuova amministrazione Trump. Ieri il presidente dell'europarlamento ha ribadito la propria opposizione all'eventuale nomina di Ted Malloch come ambasciatore Usa presso l'Ue.

«Siamo disponibili ad ascoltare tutti i consigli e tutte le critiche, ma non siamo disposti ad accettare insulti da persone che probabilmente non conoscono l'Unione Europea e che il parlamento europeo ha dichiarato non gradite», ha detto riferendosi alla lettera con cui i capigruppo all'Europarlamento di Ppe, Pse e Liberali hanno chiesto a Commissione e Consiglio di bocciare l'eventuale richiesta di accreditamento di Malloch.

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