Politica

Tajani smonta il reddito M5s: "Andrà a rom e stranieri"

Affondo del vicepresidente di Forza Italia. E gli azzurri vedono scenari pessimi: «Siamo sull'orlo del baratro»

Tajani smonta il reddito M5s: "Andrà  a rom e stranieri"

«Mi pare inaccettabile che, con il reddito di cittadinanza, rom e stranieri si prendano i soldi di chi lavora e di chi produce». Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, ci va giù duro intervenendo a #IdeeItalia. «A parte che il reddito di cittadinanza non risolve i problemi della disoccupazione e della povertà, ma darlo addirittura a chi non ne ha bisogno e va a rubare, fa irruzioni nelle case private, produce confusione nelle periferie, mi pare veramente inaccettabile», continua il presidente del Parlamento Ue annunciando «battaglia in Parlamento» su questo.

Poi è Alberto Brambilla, l'esperto di pensioni «vicino a Salvini», a rivelarsi giudice severo della manovra pentaleghista sulla previdenza. È il principio di base che Brambilla contesta: «L'Italia non ha bisogno di altra assistenza e di altra spesa sociale. Se mandiamo in pensione 300mila persone in più in un anno il sistema non regge. Però la gente pensa all'immediato. E chi governa pensa alle prossime elezioni». È difficile far capire alle persone che se aumenta il numero di pensionati il sistema salta, perché soffriamo di una grande povertà educativa e sociale che è il vero problema italiano. «Oggi sul totale della spesa pubblica superiamo il 57 per cento in welfare», spiega il docente universitario ospite di IdeeItalia la convention di Forza Italia organizzata da Mariastella Gelmini a Milano. «Su 10 euro di tasse 6 euro vanno in assistenza, già ora, senza contare il reddito e la pensione di cittadinanza previste dal Def. L'assistenza in Italia raggiunto un livello che non c'è nemmeno in Svezia o in Norvegia».

Già, ma il governo stima che i nuovi pensionati saranno sostituiti da nuovi assunti tra i giovani, tenendo così in perfetto equilibrio il sistema. Grazie a quale miracoloso automatismo? Nessuno: «Non esiste uno straccio di studio che dica che per un lavoratore che va in pensione venga assunto un giovane spiega Brambilla - Anzi è probabile che le aziende approfittino dei nuovi limiti pensionabili per alleggerirsi di questo peso, senza rimpiazzarli con nessuno». E anche se così non fosse, non si risolverebbe niente: «Avremmo bisogno non di uno ma di tre neo assunti per compensare il costo della nuova pensione erogata dall'Inps». Per non parlare degli effetti devastanti della pensione di cittadinanza, 780 euro garantiti a tutti, anche a chi ha versato zero euro di contributi durante la vita. «Gli artigiani o i commercianti che per avere quella pensione devono lavorare 40 anni non verseranno più una lira di contributi, visto che lo Stato gli garantisce comunque 780 euro al mese per 13 mensilità».

Anche Carlo Cottarelli smonta la manovra del governo: «Il reddito di cittadinanza e gli 80 euro di Renzi sono molto simili, anche per l'entrata in vigore a ridosso delle elezioni. Fanno credere di dare agli italiani dei soldi per farli vivere meglio, senza dirgli che quei soldi sono i loro».

Il più pessimista è Renato Brunetta: «Siamo sull'orlo del baratro. Stiamo arrivando al punto di non ritorno. Mercoledì o giovedì verrà votato in Parlamento il discostamento dagli obiettivi di bilancio per il prossimo triennio. Una volta che lo hai votato non puoi più fare marcia indietro. Sarà un momento terribile.

Avremo tutti contro, sarà il punto di non ritorno in cui rischierà di crollare tutto».

Commenti